31 luglio 2017

Ferrero e Agrion, accordo contro la cimice asiatica

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Il colosso dolciario Ferrero ha sottoscritto nei giorni scorsi un accordo con la Fondazione per la ricerca e l’innovazione dell’agricoltura piemontese (Agrion), in base al quale viene messo a disposizione del centro di ricerca un sostanzioso contributo finanziario per un progetto di ricerca applicata sulla cimice asiatica. L’obiettivo è quello di mettere a punto metodi di difesa per contenere i danni provocati da questo insetto, che attacca anche le nocciole.

Giacomo Ballari, presidente della Fondazione, commenta: “La Ferrero si impegna a supporto del territorio piemontese, che rappresenta un bacino di enorme importanza per l’approvvigionamento delle nocciole, utilizzate nei nostri prodotti amati dai consumatori di tutto il mondo. Un riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni da Agrion e anche un segnale importante da parte del colosso dolciario sull’importanza del problema cimice e sulla necessità di unire le forze, per trovare soluzioni efficaci e durature contro un parassita così invasivo”.

Il progetto si articola in un’azione immediata, con una regia degli interventi e il monitoraggio capillare della diffusione sul territorio, e nella sperimentazione di metodi innovativi. Il monitoraggio tocca tutte le aree corilicole regionali: oltre al cuneese, dove opera Coldiretti che coordina un progetto finanziato dalla Fondazione CRC e svolto in collaborazione con Agrion, la Fondazione ha allestito una rete di allerta nell’astigiano (Monferrato e Valbormidese), nell’alessandrino (Casalese, Val Cerrina e Valbormidese) e nella provincia di Torino (Pinerolese e Chivassese).

I punti della rete sono costituiti da trappole di aggregazione a feromoni (richiami olfattivi intorno ai quali si aggregano le Halyomorpha) e dal frappage (scuotimento delle chiome di nocciolo all’alba – le ore fresche del mattino rappresentano quelle in cui gli insetti si catturano più facilmente perché poco mobili per via del fresco e della poca luce). Incrociando i dati ottenuti, si riesce a seguire l’andamento delle infestazioni: inizio migrazione, picchi presenza in campo, presenza di adulti e fasi giovanili. Questo monitoraggio ha trascinato un gran numero di produttori a partecipare con i rilievi visivi, consentendo di avere una situazione aggiornata spesso azienda per azienda.

Sulla base di queste informazioni dettagliate, la cabina di regia del coordinamento Agrion ha potuto diramare i bollettini di intervento: pochi interventi mirati nei momenti cruciali consentiranno di contenere i danni della cimice.

La sperimentazione riguarda lo studio delle sostanze attive più efficaci. Si sta conducendo sia in semi-campo, sia in pieno campo. Nel primo caso gli insetti sono studiati all’interno di manicotti di rete disposti intorno alle branche di nocciolo. Non potendo applicare al nocciolo i sistemi di copertura con rete Alt’Carpo che Agrion sta studiando per la frutta fresca, la sperimentazione su nocciolo si è concentrata sulle tecniche Attract & kill (attira e uccidi). In questo caso i feromoni vengono utilizzati non per monitorare gli insetti, ma per attirarli in posti dove possono essere colpiti senza disperdere insetticidi nell’ambiente: file di bordo, capezzagne, ecc. Tra i metodi più promettenti, l’allestimento di “Totem” avvolti da una rete pre-trattata con un insetticida. Gli insetti sono attratti irresistibilmente dal feromone posto all’interno del totem e – cercando di raggiungerlo – si impigliano nella rete. Nel telo sottostante i ricercatori di Agrion stanno contando gli insetti messi fuori combattimento. La sperimentazione sui totem (non sono ancora in commercio; la società che ne detiene il brevetto ha messo a disposizione i materiali gratuitamente) viene svolta sulla base di un protocollo sperimentale autorizzato dal Ministero e concordato tra le regioni Emilia-Romagna, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia.

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