«Fico passerà alla storia, ne sono convinto: porteremo una marea di gente». Così disse un raggiante Oscar Farinetti a fine ottobre di due anni fa, alla fine dell'esperienza Expo, durante un'affollatissima conferenza stampa nella quale venne presentato per la prima volta con più dettagli cosa fosse FI.CO. Eataly World.
L'apertura era stata annunciata a fine 2016/inizio 2017 ed ora, con poco meno di un anno di ritardo, ci siamo davvero. Il pubblico potrà varcare i cancelli di quella che è stata ribattezzata sin dall'inizio come la “Disneyworld del cibo“, il “più grande parco agroalimentare del mondo“, il prossimo 15 novembre, data decisa dal Comune di Bologna, promotore del progetto, insieme a tutti gli attori coinvolti: FICO Eataly World – la società di gestione del Parco -, la Fondazione FICO per l'Educazione alimentare e alla Sostenibilità, Prelios Sgr, che ha istituito e gestisce il Fondo Pai (Parchi agroalimentari italiani) per la sua realizzazione, e il CAAB – Centro Agroalimentare Bologna, proprio dove sorge il parco.
I lavori non sono ancora terminati ma, assicura il comunicato inviato da Fico, “in dirittura d'arrivo” e dovrebbero terminare nelle prossime settimane, in tempo per il fatidico taglio del nastro. Ad attendere i visitatori – se ne aspettano “milioni” da tutto il mondo, ingresso gratuito – 10 ettari, di cui 2 di campi e stalle, 8 coperti con all'interno 40 fabbriche ed altrettanti 40 luoghi ristoro, botteghe e mercato, aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi . E ancora: 6 aule didattiche, 6 grandi “giostre” educative, teatro e cinema, un centro congressi modulabile da 50 a 1000 persone nonché una Fondazione con 3 università.
I 100mila metri quadrati complessivi si potranno percorrere a piedi o in bicicletta, liberi oppure assistiti da apposite guide “formate per narrare l’agroalimentare italiano”, i cosiddetti “Ambasciatori della biodiversità italiana”.
Credit foto: FICO Eataly World