15 novembre 2018

FICO Eataly World, un anno dopo

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Circa 50 milioni di euro di fatturato e 2,8 milioni di presenze, numeri che secondo l'organizzazione sono “in linea con il business plan”.  È il consuntivo di un anno di FICO Eataly World, che aprì a Bologna il 15 novembre scorso. Due numeri indicativi, non gli unici sicuramente, anzi, due dei tanti che però danno una prima fotografia dell'ambizioso progetto nato con l'idea di creare il parco agroalimentare più grande del mondo, una sorta di Disney World del cibo, come la definì lo stesso Oscar Farinetti. 

I dati sono stati forniti durante l’incontro sulla dieta mediterranea, in concomitanza con il lancio della Settimana della Cucina Italiana nel mondo, cha ha di fatto dato il via ad una settimana ricca di appuntamenti per festeggiare il primo compleanno di FICO.

Tra i dati che FICO sottolinea, anche circa 600 mila persone di chi ha visitato il parco ha poi dormito a Bologna, città che secondo le rilevazioni certificate da Nomisma, ha beneficiato anche di un indotto di 23,1 milioni di euro dal parco. E poi ancora: 900 dipendenti che arrivano a 3000 con l'indotto, 40mila studenti che hanno preso parte ad attività per la scuola, 90mila visitatori business.

Tra i numeri che sottolineano l'impegno nel sociale e nella sostenibilità i 10.000 chili di alimenti invenduti donati ad associazioni che si occupano di persone bisognose, 7 mila metri cubi di litri di acqua potabile sono stati risparmiati utilizzando acque di bonifica per l’irrigazione, 10 milioni tra piatti, bicchieri e posate in materiali biodegradabili utilizzati, “dunque senza immettere plastica nell’ambiente”.

Tra gli obiettivi del 2019 oltre a stringere accordi per “valorizzare l’agroalimentare italiano e la destinazione Italia” anche la costruzione di un vero parco dei divertimenti all'interno della struttura per attirare ancora di più le famiglie – 12 “attrazioni innovative” e un investimento da 11 milioni di euro – e un albergo 4 stelle plus con 200 camere e tutti i confort possibili.  

Infine, come rilanciato da molte testate, il possibile sbarco in Cina. Piace il modello FICO e pare ci sia stata la firma di un ‘Non disclosure agreement' con il fondo di investimento cinese River Side per far nascere una sorta di fratellino minore per dimensioni. Per ora nessuna conferma su una firma, ma gli indizi sono molti, come si deduce dalle affermazioni dell'ad Tiziana Primori a margine della conferenza stampa (vedi qui.)

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