Anche le situazioni spiacevoli presentano un risvolto positivo. A Fico la fila al casello per entrare, compreso lo sbruffone in Mercedes che ti vuole passare avanti, può essere letto e interpretato come un buon segno. Come la ricerca del parcheggio o stare in attesa davanti a uno dei tanti locali interni. Bene l'affollamento, naturalmente a distanza e con la mascherina, se porterà visitatori, vendite e bilanci in attivo. Tutto bene? La frutta e verdura che abbiamo visto nella nostra visita aveva le forme della mascotte di Fico, un pupazzo. C'è da lavorare su questo fronte.
Arriva il biglietto, dal 22 si paga: 8 euro
I bolognesi che amavano passare il tempo a Fico curiosando, assaggiando, mangiando dal 22 luglio, la data di apertura dopo l'inaugurazione di ieri, pagherà 8 euro e si arriva a 10 con il Lunafarm. Un salasso per i residenti, ma c'è una soluzione: l'abbonamento da 29 euro che salgono a 59 se si sceglie anche quello per il parco divertimenti. Un altro cambiamento da registrare è l'apertura par time ovvero non tutti i giorni ma dal giovedì alla domenica. Ridotto anche l'orario: da giovedì a domenica si apre alle 11.00 e si chiude alle 22.00, il sabato si arriva fino alle 24. Non proprio orari da tiratardi, vedremo se funzionerà.
Experience park è la parola magica
Passeggiando per gli spazi dell'ex mercato ortofrutticolo non sembra di assistere a una rivoluzione totale nella sistemazione, ma si notano dei cambiamenti significativi. Gli animali all'ingresso, poi quelle che vengono chiamate “giostre multimediali” dove, effettivamente, si fa esperienza. L'experience park di cui parla il nuovo amministratore delegato, Stefano Cigarini. Ci sono più cose da fare, da vivere, da sperimentare. Un luogo per famiglie.
E le giostre? Sono dedicate al mare, al fuoco, agli animali, alla bottiglia ovvero quelle per vino, birra e olio d'oliva. Infine quella che più ci interessa dedicata alla terra: 14.000 anni di agricoltura raccontati in una giostra. Va bene per i piccoli. Sono tanti gli angoli per far divertire i bambini e farli avvicinare alla cultura contadina. Anche il vigneto e il frutteto dove stanno crescendo gli alberi da frutto come il ciliegio. Chiudiamo con le “fabbriche” dedicate ai processi produttivi di mortadella, latte, pasta fresca e per l'ortofrutta? A parte il frantoio, si può partecipare a quella dedicata a frutta e verdura: “Scopri come in soli 15 minuti è possibile realizzare una confettura a partire dalla materia prima, quando possibile raccolta direttamente negli orti e nel frutteto di Fico“.
Abbiamo trovato poca frutta e poca verdura a Fico, ma confidiamo si faccia tesoro dell'esperienza precedente con i convegni, le presentazioni, le degustazioni dedicate a questo mondo. Un capitale da non disperdere, ma valorizzare, anche nella Disneyland del cibo.