Sembra “fico” il 2021 per Fico. Il parco tematico dedicato al cibo nato su una porzione del mercato ortofrutticolo bolognese – in sigla il Caab – che dovrebbe aver ingranato la marcia giusta su conti e visitatori. Almeno a leggere i numeri forniti dal nuovo amministratore delegato, Stefano Cigarini, da qualche mese alla guida della struttura. Tutto bene? Non proprio, poca frutta e poca verdura.
Crescono a doppia cifra i visitatori
Vediamo i numeri: “Crescono di mese in mese, siamo al +21% al mese in media tra luglio e novembre. A dicembre abbiamo superato la soglia dei 23mila abbonati, aumenta la permanenza media nel parco (da 1,5 a 5 ore), raddoppia la spesa media per visitatore che passa dai 15 euro del 2020 a oltre 33 a persona nel 2021, mentre le vendite online rappresentano il 50%”. Una magia? Secondo il management il merito arriva dalla svolta esperienziale di Fico che ha adottati un format da experience park. Più interazione a coinvolgimento.
Massima attenzione a bambini e famiglie
La riprogettazione è basata sulle attrazioni per bambini e famiglie. In concreto sono state realizzate 30 attrazioni, tra padiglioni multimediali, giostre, scivoli e pannelli interattivi, costruite 7 aree a tema alimentare, creati contenuti per 13 fabbriche con proiezioni e show multimediali, più la realizzazione della fattoria degli animali all’ingresso e i tour gratuiti. Si punta ai sensi, non solo alla vista grazie all'offerta di esperienze olfattive, e alla mente con padiglioni scientifici nelle giostre multimediali dedicate a terra, fuoco, mare, animali e bottiglia.
Un nuovo Fico, il food park
“Fico è il primo Food Park a livello mondiale, che fa vivere l’esperienza del cibo dalle origini al piatto in tavola – sottolinea Stefano Cigarini – stimolando tutti i 5 sensi e coniugando passione per i sapori e divertimento”. E arrivano i riconoscimenti: “E' stato nominato da Musement (un sito di prenotazioni turistiche) in base alle recensioni Google, l'attrazione più importante dell’Emilia Romagna a fianco di siti d'interesse mondiale come la Fontana di Trevi per il Lazio, il Duomo di Milano per la Lombardia o Pompei per la Campania”.
Si fa il pieno di eventi, ma ora si paga l'ingresso
Si punta ad un catalogo di esperienze e un calendario di eventi, quelli che hanno sempre funzionato a Fico. E' stato organizzato il Natale e il Capodanno, con 15 tipi di cenoni e 5 piste da ballo. Su questa linea si prosegue nel 2022. Quando debutteranno gli appuntamenti fissi come l’ Aperifico del giovedì sera, il Fico Baila, serata danzante del sabato, o il Ficnic, picnic a piedi nudi sotto la vigna interna. Ma parliamo di prezzi, anche questo un tassello importante per il riavvio iniziato a luglio. Stop all'ingresso gratuito. L’accesso al parco prevede un biglietto da 8 euro (10 euro per Fico + Luna Farm), il biglietto serale dalle 18:00 a 5 euro. I biglietti speciali a 19 euro includono ingresso e tour guidato con quattro degustazioni o ingresso + un corso a scelta tra pasta, pizza, gelato, vino e mortadella. L’abbonamento annuale da 29 euro offre ingressi illimitati e il 10% di sconto su tutti gli acquisti e ristoranti convenzionati.
Ortofrutta, la grande assente
Tutto bene? Non proprio. Nel comunicato proprio non si citano frutta e verdura. Per essersi insediato in un pezzo del mercato ortofrutticolo è lecito aspettarsi di più. In un'intervista di qualche mese fa a myfruit.it l'amministratore delegato aveva ammesso la poca presenza di frutta e verdura. Se i numeri sono così in crescita, se la vetrina funziona sarebbe cosa buona e giusta dare più spazio ai prodotti dei contadini. Soprattutto in una regione con tante eccellenze e piccoli presidi tutti da valorizzare – dedicati ad originali varietà di pesche, di ciliegie – senza dimenticare l'asparago Igp o la pera Igp che ha la sua culla in Emilia-Romagna. Un'offerta anche ristorativa che può andare oltre la platea di vegani e vegetariani e conquistare pure i più piccoli.