Non è la campagna eccezionale dello scorso anno, ma per le fragole si tratta comunque di una buona annata. A riassumere la situazione è Pietro Ciardiello, direttore di Coop Sole: “A maggio – esordisce – per via del passaggio dal caldo al freddo, la stagione ha subito una battuta d'arresto, soprattutto se si fa un confronto con lo stesso periodo di un anno fa. Ma nel complesso, tirando le somme, si tratta di una buona stagione. Ora non dobbiamo fare altro che guardare avanti”.
Le fragole di Coop Sole
Coop Sole produce 8.500 tonnellate di fragole all’anno, di cui il 20% con metodo biologico, grazie alla varietà Melissa che ben si presta a questo tipo di coltivazione. E' presente, tramite Mediterraneo Group, sugli scaffali della Gdo italiana. Ma il prodotto firmato Coop Sole si trova anche all'estero, in Austria e in Svizzera in particolare.
“La prima parte della stagione è stata molto soddisfacente sia in termini di volumi, sia di qualità – prosegue – Certo quella di quest'anno non è l'annata eccezionale dello scorso anno ma, dal punto di vista produttivo, non possiamo lamentarci. Non hanno aiutato le piogge di inizio maggio e il repentino innalzamento delle temperature, fattori che stanno determinando stanchezza nella produzione”.
La sovraesposizione del prodotto è controproducente
Anche sul fronte dei consumi, per ora la stagione è stata soddisfacente. “In questi ultimi giorni, la sovraesposizione di prodotto proveniente da diverse aree geografiche non sta aiutando – puntualizza – Nelle settimane scorse, invece, abbiamo beneficiato della carenza del prodotto spagnolo. Insomma, abbiamo giocato tutte le carte che dovevamo, gli obiettivi che ci eravamo prefissati a inizio campagna sono stati raggiunti”.
Non mancano le criticità
In uno scenario tutto sommato governato dall'ottimismo, Ciardiello conclude con una riflessione circa le criticità del momento: “Il problema dei costi energetici e dei materiali plastici è sotto gli occhi di tutti e anche per noi sono diventati una voce importante, che va gestita e razionalizzata. Ma il problema grave, anzi gravissimo, è quello della manodopera, che non si trova. Sta diventando sempre più complesso confrontarsi con questa pesante criticità, le ricadute anche sul fronte degli investimenti sono evidenti”.