Sebbene l’andamento climatico dell’ultimo inverno abbia un po’ fatto penare i fragolicoltori del Metapontino in Basilicata, la nuova stagione è partita sotto i migliori auspici. Lo conferma Carmela Suriano, presidente del Club Candonga®, che ci illustra alcuni dei temi che saranno oggetto anche del suo intervento durante il Business Forum che si tiene oggi, giovedì 17 marzo, a Policoro all’interno della due giorni “Fragole & Berries”.
«L’inizio della stagione non è stato brillantissimo a causa del clima, ma le conseguenze alla fine non sono state particolarmente significative sulla qualità finale del prodotto». Numeri alla mano per le fragole del Club Candonga la produzione attesa per il 2016 è di 12.000 tonnellate per un fatturato complessivo di circa 30 milioni di euro. Gli ettari della varietà Sabrosa in Basilicata sono 680, di cui 250, pari al 37%, di Candonga Fragola Top Quality®.
Notizie positive arrivano sul fronte delle quotazioni all’ingrosso (fonte: Infomercati). «Registriamo un +40% rispetto alle altre fragole italiane e un +50% rispetto a quelle spagnole». Un risultato che la Suriano sottolinea come sia frutto di un lungo lavoro, nato da una serie di scelte legate sia alla vocazionali del territorio di coltivazione, nonché a quelle legate alla varietà Sabrosa, che nel Metapontino ha trovato l’habitat ideale. «Colore, aroma, equilibrio tra acidità e dolcezza, grande shelf-life. Sono tutte caratteristiche che si sono rivelate vincenti e che oramai sono ampiamente riconosciute dai consumatori finali e dagli operatori professionali, compresi i grandi chef che non mancano di farci sapere il loro elevato grado di soddisfazione per le fragole del Club Candonga».
La strategia di operare sul mercato attraverso un marchio (due i marchi commerciali delle fragole della varietà Sabrosa: Candonga@ e Candonga Fragola Top Quality@) ormai ben riconosciuto continua quindi a rivelarsi vincente. «Siamo riusciti a uscire dall’anonimato, è il primo caso al mondo di un marchio certificato per le fragole, che consente di donare autenticità e tracciabilità sia ai consumatori che agli operatori del settore. Un caso riconosciuto anche a livello internazionale, come ho avuto modo di testare l’anno scorso durante la partecipazione al Global Berry Congress».
C’è poi il tema della certificazione “etica”, che garantisce il rispetto delle condizioni di lavoro da parte delle aziende che fanno parte del Club: «Un tema molto sentito da parte dei consumatori, come testimoniano le tante mail che riceviamo da parte dei clienti che vogliono avere rassicurazioni da questo punto di vista».
Nel prossimo futuro, come già anticipato anche durante l’ultima edizione di Fruit Logistica a Berlino, il Club Candonga si evolverà, aprendosi anche ai berries, sempre con la stessa filosofia che contraddistingue anche la coltivazione delle fragole. Nascerà una New.Co che vedrà la partecipazione non solo dei produttori del Metapontino, ma anche di altre aree italiane, in particolare del Sud Italia.