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21 marzo 2025

Fresca e di stagione: ecco la carota novella di Ispica Igp

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Dolce, croccante, ma soprattutto fresca: è la carota novella di Ispica Igp, prodotto di pregio del Ragusano che in questo momento è in piena fase di raccolta, con soddisfazione dei produttori i quali, grazie anche alla piogge invernali, stanno ottenendo una buona produzione. 

Il disciplinare prevede un arco temporale che va dall'1 febbraio al15 giugnoDisponibile sul mercato per soli quattro mesi l’anno, la carota novella di Ispica, dalla forma cilindro-conica e un diametro variabile da 15 a 40 mm, ha fatto della freschezza e della stagionalità un suo punto di forza. 

Per proteggerla, promuoverla e valorizzarla è nato l’apposito Consorzio di tutela, oggi presieduto da Massimo Pavan. Ne fanno parte 18 soci per un totale di circa 40mila quintali commercializzati come Igp: appena il 10% della produzione complessiva di un areale da 1.500 ettari. "Un risultato che ci sprona a fare di più", ha dichiarato Pavan nel corso di un incontro che si è svolto a Palazzo Bruno di Belmonte, a Ispica, dedicato proprio alla presentazione della carota novella Igp. 

Un bel salto in avanti rispetto ai 4.000 quintali del 2011, primo anno di certificazione, un risultato a cui si arrivò grazie alla tenacia di un gruppo di produttori che hanno voluto dare valore e identità a una produzione storica sul territorio, presente già dagli anni ’60. Da qual momento la crescita è stata costante, con un incremento del 14% nell'ultimo anno. L'obiettivo ora è arrivare ai 60mila quintali di prodotto certificato nell'annata in corso.


Il legame tra territorio e produzione

Parte importante dell'economia della zona, la carota novella di Ispica Igp è coltivata in un territorio dove si mescolano storia, arte, bellezze paesaggistiche e eccellenze enogastronomiche, reso ancora più famoso per aver fatto da sfondo alle vicende del commissario Montalbano. Un insieme di elementi complementari che si fanno forza a vicenda sul cui legame il sindaco di Ispica Innocenzo Leontini punta per lo sviluppo futuro. 

“La carota novella di Ispica è diventata un simbolo di questo territorio, uno dei motivi di attrazione. Sono grato ai produttori per l'impegno verso una sempre maggiore qualità del prodotto”, ha dichiarato.

Comunicazione e presenza nella Gdo: voglia di fare di più

Il prodotto è già presente nella Gdo di tutta Italia e non solo, ma l’obiettivo di Consorzio e Comune è quello di aumentare ancora di più la penetrazione del mercato. Si punta così al consumatore, a renderlo sempre più consapevole dell'alta qualità e delle caratteristiche organolettiche di un prodotto che viene raccolto e subito commercializzato. Un aspetto importante che lo differenzia da quello d'importazione, soggetto a diversi mesi di stoccaggio. "Serve un’adeguata campagna su Dop e Igp per aiutare il consumatore a capire cosa vuol dire acquistare un prodotto certificato”, ha sottolineato il presidente Pavan. 


Per Pavan sono tanti i punti di forza della carota novella di Ispica: salubrità, freschezza, sicurezza alimentare, proprietà nutrizionali. "Ma - aggiunge - bisogna farla conoscere ulteriormente e fare in modo che anche la Gdo creda sempre di più nelle potenzialità di questo prodotto". Proprio per avvicinare ancora di più il consumatore, i produttori hanno scelto di mantenere il prezzo dell'Igp allo stesso livello del convenzionale. 

In questi mesi, inoltre il Consorzio sta portando avanti il progetto La carota novella d’Ispica IGP in horeca finanziato dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Previste delle sessioni dedicate agli operatori del settore che operano nel territorio di produzione della carota, affinché siano essi stessi ambasciatori del prodotto.  Quattro i seminari  in programma: il 15 aprile a Catania, il 13 maggio a Ragusa, il 16 maggio a Palermo e il 20 maggio a Enna. 

Più controlli sulle importazioni

Negli ultimi due anni, la scarsa produzione in Europa aveva portato a un aumento dell’export che, quest’anno, pare essere però tornato ai livelli consueti. Sul mercato italiano, le maggiori difficoltà sono legate alla concorrenza del prodotto che arriva da Portogallo, Spagna, Israele, Turchia e, di recente, anche dall'Egitto. "Carote che, una volta in Italia, vengono riconfezionate e di cui si perdono poi le tracce - ha spiegato Pavan - Servirebbero più controlli all'ingresso affinché si possa vigilare sull'intero percorso del prodotto e verificare che tutto sia fatto secondo le regole, a tutela del consumatore finale".

Storicità, qualità, uso delle risorse idriche

Cosa rende unica la carota novella di Ispica Igp? "Da un lato c'è la storicità del prodotto, dall'altro lato ci sono le caratteristiche che il territorio le conferisce", ha sottolineato il vicepresidente del Consorzio, Carmelo Calabrese

Prima carota dell'anno che arriva fresca sul mercato, è figlia della primavera: aspetto questo che gioca un ruolo determinante in termini di gusto e proprietà organolettiche. Il clima mite e soleggiato e le caratteristiche pedoclimatiche del territorio, con terreni tendenzialmente argillosi, assicurano quelle note di colore, dolcezza e croccantezza che le sono proprie. Alto il contenuto di betacarotene e sali minerali. 

A sottolineare la lunga presenza del prodotto sul territorio è  anche uno dei produttori storici, Pietro Calabrese. "Negli anni '60, vagoni pieni di merce partivano per il nord Italia. Abbiamo così preso consapevolezza che poteva avere un futuro", ha ricordato durante l'incontro.

Ma la carota novella di Ispica non è solo gustosa e fresca. Mira anche a essere rispettosa dell'ambiente. Grazie al fatto che viene seminata a settembre e cresce lungo in periodo invernale, di solito non ha bisogno di grandi quantitativi d'acqua. In più, le aziende, in fase di lavorazione, si stanno impegnando per recuperare l'acqua necessaria durante la fase di lavaggio riutilizzandola nella linea di prelavaggio. 

L'esperienza di Colle d'oro

Tra le realtà che hanno creduto e credono nella possibilità di crescita e nel valore del prodotto c'è Colle d'oro, azienda con 50 anni d'esperienza nel comparto che, nel 2004, è diventata una Op. 150 gli ettari dedicati alla carota novella con una resa per ettaro di circa 500 quintali. Qui le carote vengono coltivate solo in pieno campo e l'azienda punta verso il residuo zero preferendo la lavorazione manuale al diserbo. I pannelli fotovoltaici permettono inoltre di bilanciare i consumi energetici. 

Il Consorzio Fonteverde

Nato per portare la carota novella di Ispica Igp sui mercati e massimizzare il profitto dei produttori, il Consorzio Fonteverde raggruppa 17 produttori che condividono visione del settore e mission aziendale. Nel 2005 è stato riconosciuto anche come Organizzazione di produttori. 

Nel 2024 il fatturato è stato di 22 milioni di cui la percentuale maggiore (7,6 milioni) proviene dalla carota novella di Ispica Igp commercializzata per il 60% in Italia e per il 40% all'estero. Due gli stabilimenti in uso con diverse linee di lavaggio, lavorazione e confezionamento. 

Attenta alla pratiche sostenibili, recentemente Fonteverde ha investito anche sull'innovazione tecnologica con un nuovo impianto che possiede i requisiti di transizione 5.0 e che riesce a lavorare circa 80-85mila carote l'ora grazie anche all'intelligenza artificiale che seleziona e calibra le carote in ingresso. 

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