22 gennaio 2016

Fruit Logistica. Opportunità ed occasioni mancate

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Fra una manciata di giorni si apre Fruit Logistica a Berlino (3-5 febbraio). È la fiera di riferimento per tutta l’ortofrutta fresca a livello mondiale e l’Italia, da sempre, è presente con il maggior numero di espositori. Anche i responsabili delle grandi catene di retail non possono mancare l’appuntamento se vogliono conoscere sia l’offerta globale che le innovazioni che si susseguono a ritmi sempre più pressanti.

Due sono gli aspetti che vorrei mettere sotto i riflettori e riguardano proprio le esigenze italiane: da una parte lo studio del futuro, dall’altra l'innovazione.

Clima e digitale. Due temi delicati, non più procrastinabili 

Il 2 febbraio l’annuale convegno di apertura di Fruit Logistica, il Fresh Produce Forum, aprirà anche quest’anno la fiera. Quest'edizione si concentra su un tema delicato e di stringente attualità come quello riguardante i cambiamenti climatici. Un argomento oramai ineludibile e non più prorogabile, che ha delle ricadute importanti per tutta la filiera ortofrutticola mondiale, con evidenti conseguenze anche per la distribuzione e il consumatore finale.

Un’altra sfida, anch’essa non più procrastinabile, è quella lanciata dall’e-commerce. Anche per il mondo ortofrutticolo. Negli Hall Forum della Fiera di Berlino spunti interessanti arriveranno certamente da convegni e tavole rotonde che affronteranno il tema del digitale in più declinazioni (qui l'elenco degli appuntamenti)

Non sappiamo più innovare o non riusciamo a comunicarlo?

Un punto dolente, invece, va segnalato sul fronte dell’innovazione: quest’anno non c’è nessun prodotto italiano fra i nominati al FLIA (Fruit Logistica Innovation Award). Far parte della rosa dei 10 aspiranti ai primi tre posti di questo importantissimo concorso ha un ruolo ormai fondamentale già nel periodo che precede la fiera berlinese, per merito dell’impatto mediatico che ne consegue. Per non parlare della grande risonanza sui media specializzati assicurata a chi si posiziona sui primi tre gradini del podio a fine concorso. Quest’anno tra i 10 candidati troviamo olandesi, israeliani, tedeschi, francesi e sopratutto spagnoli. Ma nessun italiano!

Si sa che spesso, gli italiani, pur avendo ottime idee, peccano sul fronte della promozione, nonché della tutela attraverso i brevetti. È necessario, d’ora in poi, per non perdere quel primo posto che il nostro Paese ha ancora nel ranking degli espositori di Fruit Logistica (oltre 400 su un totale di 2.200), far sì che questo non si verifichi più.

L’Italia, nel mondo ortofrutticolo, è, e rimane, un polo di eccellenza in molti ambiti, a partire da quelli tecnici per esempio (pensiamo alla grande specializzazione che molte aziende italiane hanno in settori che riguardano la selezione, la conservazione o la calibrazione). Ma non solo, naturalmente. Si tratta di una posizione invidiabile che rispecchia la nostra grande esperienza e che spesso non sappiamo apprezzare, noi per primi, e quindi comunicare a sufficienza a livello internazionale. Basti pensare all’eccellente lavoro fatto da Coop Italia con l’oramai famoso “Supermercato del Futuro” a Expo, e che vedeva proprio il reparto ortofrutta, ma non solo, come uno dei fiori all’occhiello che abbiamo mostrato al mondo. Proposte futuribili, ma che in alcuni casi sono già diventate realtà. Nessuna di quelle innovazioni meritava la nomination?

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