29 ottobre 2018

Fruitimprese Emilia-Romagna: “Frutta autunnale, prezzi buoni solo sui grossi calibri”

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Giunti a fine ottobre, Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna, fa il punto sull'andamento della frutta autunnale a partire dalle mele che “avevano iniziato con ottimi prezzi grazie ad un vuoto di mercato. Oggi che siamo all’80% del raccolto con calibri medi si conferma un buon interesse per i calibri 75+ mentre segnano il passo i calibri più piccoli; non parliamo poi delle seconde scelte con valori vicini allo zero”.

MinguzziFruitAttraction2018

Nella foto, da sinistra: Paolo Bruno (CSO Italy), Giancarlo Minguzzi (Fruitimprese Emilia-Romagna), Marco Salvi (Fruitimprese)

Per quanto riguarda le pere, Abate in particolare, si registrano “buoni prezzi per i calibri 70+ con prezzi di vendita del lavorato da euro 1,25 a 1,40. In difficoltà invece i calibri più piccoli. Aggiungo  anche che c’è una buona percentuale del raccolto di pere rovinate dalla cimice asiatica, che si sta dimostrando un vero flagello per tutta la nostra frutticoltura”.

Infine i kiwi, per i quali anche in questo caso l’interesse è limitato ai calibri medio grossi “e solamente per la prima qualità e sui prezzi in campagna per il 70+ vi potranno essere oscillazioni anche di 25 centesimi con una media di euro 0,50/ kg”.

Non manca, di rientro da Madrid, un commento sulla decima edizione di Fruit Attraction, che anche per il presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna, è assolutamente positivo vista la grande crescita in termini di espositori e visitatori. “La presenza massiccia di espositori dai paesi latino-americani la rende una vetrina unica soprattutto per il prodotto esotico“. Per quanto riguarda i produttori italiani a Madrid è stata un'ottima occasione per “lanciare anche nuove varietà di mele prodotte anche nella nostra regione. Come presidente di Fruitimprese Emilia Romagna ho incrociato molti nostri colleghi e produttori della regione alla ricerca di qualche nuovo prodotto o sistema innovativo”.

Mercato importante, d'altronde, quello spagnolo per la frutta italiana: “cresce la domanda di kiwi ma anche di mele e pere e di tutta la gamma del biologico fresco e di IV gamma. La Spagna è uno sbocco importante per le nostre produzioni, in particolare mele, kiwi e uva da tavola. Nell’ultimo triennio sono state esportate in Spagna mediamente oltre 180.000 tonnellate di ortofrutta fresca, mentre per gli ortaggi l’export italiano è sostanzialmente stabile, attorno a 11.000 tonnellate annuali (dati Cso Italy)”.

Nonostante questo, per Minguzzi, sebbene Fruit Attraction sia diventato ormai un “appuntamento imprescindibile”,  Berlino con Fruit Logistica per il settore ortofrutticolo “rimane la più importante fiera al mondo”. 

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