05 agosto 2019

Fruitsland, parola d’ordine: qualità e razionalizzazione

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Tante, tantissime varietà di uva da tavola presenti sul mercato. Probabilmente troppe, mentre i buyer delle catene della grande distribuzione, soprattutto estera, chiedono altro. «Tutte le principali insegne si concentreranno sulle stesse varietà per avere una copertura di 12 mesi l’anno con provenienze da più paesi del mondo» ci spiega Angelo Di Palma, giovane imprenditore pugliese a capo di Fruitsland, realtà del Gruppo Di Palma specializzata nella coltivazione e commercializzazione di uva da tavola in Puglia e che esporta quasi il 95% della sua produzione.

A partire da questa considerazione, ormai consolidata all’interno dell’azienda, la decisione di razionalizzare il catalogo delle uve presenti, sicuramente molto ampio, puntando su 7/8 cultivar di grande livello organolettico e che si adattano al territorio e alle esigenze della Gdo in un'ottica di rotazione dei Paesi di provenienza delle uve, a parità di varietà.

All'interno di questa filosofia, ad esempio, quest'anno sono entrate in produzione per la prima volta la rossa Sweet Celebration® e la bianca Sugar Crisp®, varietà seedless brevettate del breeder IFG®- International Fruit Genetics. «La prima ha un aroma di grande impatto organolettico e un livello zuccherino dolcissimo, pari a 19° Brix – continua Di Palma –. La Sugar Crisp, invece, è varietà tardiva dolce e croccante, si conserva molto bene dopo la raccolta senza perdere consistenza». Sul fronte delle nere l'investimento di Frutsland è invece sulle uve con seme, in questo momento in particolare con la varietà Black Moon e in futuro anche con un'altra cultivar. «Le uve nere con seme sono una nicchia che ha un pubblico di riferimento che le apprezza particolarmente». Altre varietà sulle quali Fruitsland sta investendo energie e attenzione, oltre a quelle citate, sono, tra le rosse, Timco (SNFL) e  Allison (SNFL) e tra le bianche Timpson (SNFL), Melanie (SNFL) e Superior (Sun world).

AngeloDiPalma_Fruitsland_New3Se il focus sulle varietà e l'ottimizzazione dell'offerta è uno dei punti di forza di Fruitsland, il controllo assoluto della filiera è un altro aspetto sul quale Di Palma dedica particolare attenzione. «Dalla produzione alla commercializzazione. È fondamentale per noi questo tipo di controllo perché ci consente di superare il problema della frammentazione produttiva tipico dell'agricoltura italiana. In questo modo possiamo concentrarci su grosse estensioni e avere sotto controllo tutti i processi, a partire dal controllo dei residui fitosanitari, aspetto sempre più importante e monitorato con attenzione dalle insegne della Gdo. Quando hai necessità di comprare da terzi non puoi avere, invece, un controllo così preciso».

Quest'anno la raccolta è iniziata con 15 giorni di ritardo rispetto alla normalità. «Il primo stacco è avvenuto il 25 luglio. Noi, nonostante una primavera complessa, siamo molto soddisfatti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo» conclude Angelo Di Palma. Mercati di riferimento? «Per noi, come sempre, tutta l'Europa è importante, ormai riusciamo ad arrivare ovunque. Sicuramente ci sono Paesi che crescono in modo particolare: ad esempio Svezia e Repubblica Ceca».

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