Apofruit Italia, 3.500 soci produttori su gran parte del territorio nazionale, fa il bilancio della campagna della frutta estiva in un’annata estremamente problematica e riportata – in parte – in equilibrio grazie a un’accorta strategia di mercato, organizzativa a cui andranno ad aggiungersi importanti soluzioni di aiuto ai produttori.
“Quest’anno – sintetizza il direttore generale, Ernesto Fornari – le gelate hanno infierito sui campi riducendo del 60% la produzione attesa. In pratica il raccolto dei nostri soci si è fermato a 242mila quintali a fronte dei 604mila della produzione del 2019”. Le gelate hanno provocato danni soprattutto in Emilia-Romagna (in cui è mancato oltre l’80% della produzione); meno in Puglia, in Basilicata e in Sicilia che pure in alcune zone hanno visto distrutto il 50% del raccolto. Si parla prevalentemente di ciliegie, albicocche, pesche, nettarine e susine, i cui prezzi di liquidazione verranno definiti in questi giorni e saranno comunicati ai produttori da questa settimana nel corso delle consuete assemblee di zona che, a causa della pandemia, si svolgeranno in modalità da remoto in videoconferenza.
“Questi dati produttivi – sottolinea il direttore commerciale di Apofruit Italia, Mirco Zanelli – costituiscono un minimo storico per la nostra cooperativa, ma siamo riusciti comunque a portare il liquidato ai produttori a un valore di 19,18 milioni di euro, di poco inferiore ai 20,9 milioni dell’anno passato. Un calo dell’8,5% rispetto al 2019 che di certo pesa sui produttori ma non ha confronto con il massiccio calo della produzione vendibile”.
Un riequilibrio legato a un’attenta gestione commerciale del prodotto estivo e all’andamento del mercato, soprattutto nazionale. “Abbiamo privilegiato linee commerciali che ci hanno permesso il massimo risultato rispetto ai volumi a disposizione”, spiega ancora Zanelli, che non manca di evidenziare come anche la pandemia, per quanto abbia allentato la sua morsa durante l’estate, abbia condizionato i consumi che non si sono mai totalmente ripresi e vanno a braccetto con altri problemi più attinenti alla campagna, come la presenza della sharka e la difficoltà di reperire manodopera. Fondamentali i risultati che si sono ottenuti dalla organizzazione operativa attuata nei diversi territori, che ha tenuto conto dei danni causati dalle gelate.
Risultati complessi, dunque, che però non inficiano la possibilità che la produzione – soprattutto in Emilia-Romagna – l’anno prossimo possa tornare ad esprimere, anche facendo tesoro dell’esperienza di quest’anno, livelli di una normale campagna produttiva. Il presidente Mirco Zanotti evidenzia che proprio per le condizioni eccezionali che si sono verificate nel corso del 2020, la cooperativa ha stabilito di mettere in campo, a favore dei produttori di pesche, nettarine e albicocche colpiti da gelate, tutte le azioni Ocm disponibili a livello di spese annuali rendicontabili. Alla liquidazione sono pertanto integrati aiuti aggiuntivi di oltre 500 mila euro destinati alle aziende certificate GlobalGap e Bio. Tali aiuti saranno corrisposti già al momento della liquidazione della frutta estiva.