16 maggio 2013

Frutta Light. Un giovane marchio per la frutta fresca in vaschetta

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L’azienda agricola nasce a fine ‘800 con sede nella periferia veronese. Oggi siamo alla quarta generazione e se la produzione e vendita di frutta fresca è stata la prima specializzazione sei anni fa è arrivata la svolta: «È cambiato il mercato, la globalizzazione e la conseguente concorrenza di paesi esteri che hanno costi e manodopera minore ci ha costretto a guardare oltre» ci racconta Marco Lavarini dell’azienda Lavarini Marco e Orfeo. Arriva così la specializzazione nella IV gamma, in particolare nella lavorazione della frutta fresca con il marchio Frutta Light. «È un mercato ancora di nicchia in Italia, ma con prospettive di crescita». Anguria, mela, uva, melone: «ma soprattutto ananas, ultimamente anche il cocco e recentemente comincia a crescere la richiesta anche di frutta esotica. Il prodotto che, comunque riscuote maggior successo è la macedonia». L’Italia è il mercato di riferimento, l’export, infatti, incide solo per l’8% delle vendite in paesi come l’Austria e la Germania, con una divisione che vede la vendita dei prodotti a marchio Lavarini incidere per il 70%, mentre la parte restante viene venduta con il marchio della Gdo: «Con quest’ultima abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione, ci confrontiamo sul mercato e ovviamente siamo sottoposti a audit frequenti». Una piccola realtà familiare, con 6 dipendenti e uno stabilimento di circa 800 metri quadrati. Soddisfatti della scelta? «Sì, posso tranquillamente dire che se dovessi tornare indietro rifarei questa scelta».

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