Nel periodo gennaio – novembre 2018, rispetto all’analogo intervallo del 2017, cala l’export di frutta secca e aumenta l’import. Questa, in estrema sintesi, l’istantanea scattata da Fruitimprese su elaborazione di dati Istat. Più nello specifico, nei primi 11 mesi del 2018 sono state esportate 68.406 tonnellate di frutta secca ed essiccata, rispetto alle 76.426 tonnellate del 2017. Ciò significa un -10,5%. La pesante flessione in termini quantitativi non si è riflessa a livello di fatturato, che invece mostra un segno positivo: +0,7%, che significa 457,77 milioni di euro nel 2018, rispetto ai 454,60 milioni di euro del 2017.
Sul fronte delle importazioni, la frutta secca segna invece un + 4,5% nei quantitativi, passando da 207.672 a 217.078 tonnellate. Molto più contenuto è invece il dato relativo al valore delle importazioni, che a fronte di questa crescita nei quantitativi segna invece solo un +0,5%, passando da 1.039 a 1.044 milioni di euro.
Dando uno sguardo agli altri generi ortofrutticoli, le performance migliori in termini di export continuano a segnarle gli agrumi, che crescono del 12,4% in fatturato. Sensibile frenata invece della frutta fresca (-10,4%), mantenimento delle posizioni per legumi e ortaggi (-1,1%) e per la frutta tropicale (+1,1%). Per quanto riguarda i quantitativi delle importazioni, invece, calano sensibilmente gli agrumi (-14,5%), sono in flessione quelle di frutta fresca (-2,9%), mentre aumentano quelle di frutta tropicale (+4,8%) e di legumi e ortaggi (+2,1).