C’è già chi l’ha definita una “svolta salutista”. Che sia vero o meno, il dato oggettivo è comunque che, sulle tavole degli italiani, sta proseguendo la tendenza ad ospitare sempre più frutta e verdura, con noci, nocciole e altra frutta secca che occupano posizioni di riguardo in questa speciale classifica. Il trend è proseguito anche nel corso del 2018 e la cosa non è sfuggita a Coldiretti, che rileva: “A veder aumentare le vendite sono state praticamente tutte le tipologie di prodotto. Sono così le mele ad essere il frutto più consumato, seguite al secondo posto dalle arance, mentre tra gli ortaggi preferiti dagli italiani salgono sul podio nell'ordine le patate, i pomodori e le insalate/indivie. Da segnalare il forte aumento dei consumi di frutta a guscio, dalle noci alle mandorle fino alle nocciole, con un aumento del 10% degli acquisti. In crescita del 4% anche la spesa delle verdure in busta, la cosiddetta quarta gamma, che garantisce maggiore praticità di consumo. Il significato economico di quanto sta accadendo interessa un comparto che occupa oltre un milione di ettari coltivati e che vale oltre il 25% della produzione lorda vendibile agricola italiana”.
Anche l’industria della trasformazione alimentare ha prodotto buone performance nel corso del 2018, in controtendenza rispetto al resto del settore industriale. Rispetto al crollo generale, infatti, secondo dati Istat, la produzione alimentare ha segnato un +2,7%.
“I risultati positivi ottenuti sul piano industriale – chiude Coldiretti – devono ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione”.