21 marzo 2023

Frutta secca: la case history di I&D

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Il comparto della frutta secca anche quest’anno promette bene, rispettando una tendenza in voga da anni. E' quanto afferma nella intervista a myfruit.it Sergio Dattilo, amministratore insieme ad Antonio Iavarone della I&D srl, azienda di Frattamaggiore (Napoli) specializzata nella lavorazione e commercializzazione di frutta secca.

Che momento sta vivendo il settore della frutta secca?

E’ senz’altro un periodo molto positivo. Si è persa infatti quella stagionalità tipica delle festività natalizie e le vendite sono andate a spalmarsi su tutto l’anno.

A cosa pensa sia dovuto questo fenomeno?

Sono intervenuti numerosi fattori. Un ruolo importante, ad esempio, lo hanno avuto i nutrizionisti, che hanno evidenziato le proprietà salutistiche della frutta secca. Fondamentale è stata poi anche la comunicazione che è stata fatta negli ultimi anni, proprio per sottolineare le tante proprietà di nocciole, mandorle, pistacchi e tutte le altre referenze.

A proposito di referenze, I&D cosa tratta?

Lavoriamo un portafoglio piuttosto ampio, con un obiettivo ben preciso: valorizzare il più possibile le produzioni italiane. Per questo, tutte le volte che è possibile, cerchiamo di avvalerci della collaborazione di produttori italiani, come ad esempio per la Nocciola di Giffoni, eccellenza del territorio campano. Oltre le nocciole, lavoriamo mandorle, pistacchi, noci, arachidi e persino mais e cocco. Quando non è possibile avere materia prima made in Italy, facciamo comunque riferimento a produzioni di elevata qualità. E, se non troviamo ciò che cerchiamo (è il caso delle prugne d’Agen Igp, che hanno registrato un’annata disastrosa, con la produzione pressochè azzerata per motivi climatici), preferiamo fermarci.

Quali sono i vostri canali commerciali?

Lavoriamo su due canali: il retail, attraverso la Distribuzione moderna più qualificata, e il Food service, che è sempre più attento al comparto della frutta secca. Le granelle di pistacchio e nocciole o le mandorle a fettine, ad esempio, si utilizzano ormai in numerose ricette. Da parte nostra, cerchiamo di dare il massimo supporto a questa tendenza, offrendo servizi ad hoc per il Food service, come ad esempio pratiche confezioni a zip o secchielli richiudibili da un chilo, che prolungano la shelf life del prodotto.

Una delle vostre ultime novità?

Stiamo lavorando molto sulla sostenibilità di tutta la nostra produzione, per cui ora proponiamo anche confezioni e vaschette 100% compostabili.

Commercializzate a vostro marchio o in private label?

Utilizziamo entrambe le opzioni, con una netta prevalenza (circa l’80%) dei nostri marchi privati: Dattilo per la Distribuzione moderna e Movida Catering per il Food service.

Come è andato il 2022 e come si è aperto il 2023 per I&D?

Il bilancio dello scorso anno è stato molto positivo, tanto che abbiamo toccato i 6,5 milioni di fatturato, con una crescita sull’anno precedente anche in termini di volumi. In questo primo scorcio di 2023 l’andamento lascia ben sperare, tanto che a gennaio e febbraio abbiamo registrato il 15% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

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