La produzione di frutta secca continua a crescere, e anche in modo piuttosto sostenuto, a livello mondiale. La conferma arriva dall’ultima edizione dell’International Nut and Dried Fruit Council (Inc), tenutosi on line dal 17 al 19 novembre scorsi. La conferenza ha infatti trattato i temi delle stime future delle colture, delle peculiarità nutrizionali della frutta secca, degli studi scientifici in corso e futuri, oltre che delle strategie per la valorizzazione del settore.
Durante i tre giorni di collegamento, si sono alternati i gruppi di lavoro regionali (America, Europa, Medio Oriente, Africa, Asia e Oceania) che hanno portato le loro testimonianze in merito all’attuale offerta e domanda di frutta secca e disidratata, accompagnate dalle analisi di come sono cambiati i modelli di consumo nel contesto del covid-19.
“In generale – spiegano da Inc – grazie all’aumento delle piantagioni, la produzione di frutta secca continua a registrare una tendenza positiva confermata anche per il 2020/21. La produzione mondiale di mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, macadamia, pecan, pinoli e noci ma anche pistacchi in guscio, è stimata in 5,3 milioni di tonnellate, con un aumento previsto del 15% rispetto al 2019/20, del 13% invece per le arachidi. Da qui, la necessità di continuare a innovare a livello produttivo ma anche di sperimentare nuovi mercati. Sebbene rispetto alla stagione passata sia stimato un leggero ribasso nella produzione totale di frutta disidratata, si stima una produzione di 3 milioni di tonnellate: una quantità che sarà comunque in grado di soddisfare la domanda.
Nel complesso, la domanda di frutta secca e disidratata durante la pandemia è stata favorita non solo dalle vendite online, ma anche dai grandi rivenditori: l’industria infatti ha beneficiato del cambio di abitudini del consumatore e della maggiore consapevolezza delle proprietà nutritive e salutistiche di questi preziosi alimenti (sono sempre più le associazioni nell’ambito della gestione del peso, del miglioramento della qualità della dieta e nella prevenzione delle più diffuse patologie legate a obesità e sovrappeso). A tutto questo, contribuisce anche la direzione che stanno prendendo i produttori e le associazioni di categoria, sempre più in linea con gli ultimi trend grazie a una maggiore attenzione alla sostenibilità, al supporto a nuovi studi scientifici e alla promozione e valorizzazione attraverso ambassador e influencer”.
Tra i partecipanti alla conferenza dello scorso novembre anche tre relatori di fama internazionale: Javier Solana, ex segretario generale della Nato, che ha sottolineato l’importanza delle organizzazioni multilaterali, Alan Oster, group chief economist per la National Australian Bank, che ha discusso l’economia durante e dopo il covid-19, e Haim Israel, global strategist e managing director of research presso la Bank of America, che è intervenuto sul mondo in rapida trasformazione e su alcune previsioni in merito. Al seguente link è possibile vedere gli highlight della conferenza: https://youtu.be/Jkydr_SBWX8