Nel corso del 2018, l’export di frutta secca è calato del – 10% in quantitativi rispetto al 2017 e del – 1,3% in valore. L’import, invece, registra un + 5,0% in quantitativi e uno 0,0% in valore. Questi, in estrema sintesi, sono i dati che emergono dall’analisi di Fruitimprese su dati Istat, relativi appunto all’intero anno 2018.
Analizzando più nel dettaglio la situazione dell’export, ampiamente attesa da diversi operatori del settore dopo anni di continua crescita, nel corso del 2018 sono state esportate complessivamente 74.924 tonnellate di frutta secca, rispetto alle 83.256 tonnellate del 2017. A livello di fatturato, ciò ha significato un giro d’affari di 494,4 milioni di euro, a fronte dei 500,9 milioni di euro del 2017.
Sul fronte dell’import, invece, le tonnellate di frutta secca che sono entrate in Italia sono state 246.958, rispetto alle 235.109 del 2017, per un giro d’affari sostanzialmente invariato: 1.157,89 milioni di euro nel 2018, 1.157,98 milioni di euro nel 2017.
Dando uno sguardo agli altri generi ortofrutticoli, nell’export l’unica performance in positivo la registrano gli agrumi, con un +2,2% in quantitativi e un +7% in fatturato. Continua invece il momento difficile della frutta fresca italiana, con un -11% di fatturato nel 2018 rispetto al 2017. Nel 2018, invece, sono stati importati più legumi e ortaggi (+1,6%), più frutta tropicale (+4,5%), ma meno agrumi (- 14,5%).