Alla vigilia delle festività natalizie, in cui il consumo di frutta secca ed essiccata registra tradizionalmente una delle sue performance migliori, arrivano i risultati di un nuovo studio sui suoi effetti benefici per l’organismo, da soppesare naturalmente con l'apporto calorico, che non è mai da trascurare.
La ricerca, condotta dalla Pennsylvania State University e pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, ha utilizzato i dati relativi a 25.590 partecipanti al National Health and Nutrition Examination Survey. Sono stati analizzati tutti gli alimenti consumati nelle 24 ore precedenti, compresa la frutta secca, e raccolte informazioni sull'indice di massa corporea, la circonferenza della vita, la pressione sanguigna e la qualità complessiva della dieta. È emerso che, in media, le persone che hanno riferito di consumare frutta secca avevano diete più sane di quelle che non lo facevano. Inoltre tendevano ad avere un indice di massa corporea e una circonferenza vita inferiori, e valori di pressione massima più bassa.
“Quello che abbiamo anche trovato interessante – evidenzia poi Valerie Sullivan, una delle autrici della ricerca – è che le persone tendevano a mangiare più frutta totale nei giorni in cui consumavano frutta secca. Nei giorni in cui non la mangiavano, l'assunzione di frutta fresca non risultava esser maggiore. Quindi la frutta secca potrebbe essere un modo per aumentare l'assunzione complessiva di frutta nelle persone che non ne consumano le quantità consigliate”. Inoltre, l'analisi ha mostrato che nei giorni in cui mangiavano frutta secca, i partecipanti consumavano più carboidrati totali, fibre alimentari, potassio, grassi polinsaturi e calorie totali complessive.
“Quando si incorpora la frutta secca – conclude Penny Kris-Etherton, un'altra delle autrici della ricerca – bisogna prestare attenzione alle calorie e assicurarsi di sostituire quelle di alimenti a basso contenuto di nutrienti con la frutta secca per ottenere il massimo beneficio”.