Per il comparto della frutta secca, i primi tre mesi del 2018 segnano un deciso rallentamento dopo le vigorose impennate degli ultimi anni. I numeri più negativi riguardano proprio le esportazioni, che secondo dati Istat rielaborati da Fruitimprese registrano un – 9,7% nei quantitativi e un – 11,6% in fatturato. Tradotto in cifre, ciò significa che, nel periodo gennaio – marzo 2018 sono state esportate 12.521 tonnellate di frutta secca, rispetto alle 13.861 tonnellate di un anno fa. Il fatturato, di conseguenza, è passato da 104,44 a 92,37 milioni di euro. Molto meno netto è il calo sul fronte delle importazioni. In questo caso, infatti, la flessione si attesta in termini percentuali al – 3,3% e il valore generato è aumentato addirittura dell’1%. Tra gennaio e marzo 2018, quindi, in Italia sono arrivate 51.413 tonnellate di frutta secca rispetto alle 53.141 tonnellate dello scorso anno, generando un fatturato di 261 milioni di euro rispetto ai 258,34 di gennaio – marzo 2017.
Lanciando uno sguardo anche agli generi ortofrutticoli, per quanto riguarda l’export salta all’occhio il crollo della frutta fresca, che segna un – 22,1% nei quantitativi ma riesce comunque a mantenere in positivo il fatturato rispetto al primo trimestre 2017 (+ 0,2%). Eccellente invece la performance della frutta tropicale, che dopo anni tra alti e bassi continua a mostrare una crescita a due cifre, con un + 37,3% nei quantitativi e un + 25,1% nel fatturato. Buona anche la ripresa degli agrumi, con un + 13,1% in quantitativi e + 14,2% in fatturato. Le performance dell’export si coniugano con quelle dell’import, dove invece gli agrumi importati calano notevolmente (- 24% in quantitativi e – 10,1% in valore) e la frutta tropicale segna un + 5%, sia in quantitativi sia in valore.