Il consumo di frutta secca continua ad essere fortemente raccomandato dal mondo scientifico. L’ultima conferma in questo senso è arrivata nei giorni scorsi da uno studio pubblicato sulla rivista Plos One dell’Università della California. In base a questa ricerca, un consumo moderato ma regolare di frutta secca aiuterebbe l’organismo a ridurre le probabilità di incorrere in sindrome metabolica, una patologia considerata l’anticamera del diabete e associata a rischio cardiovascolare. Gli studiosi dell’università californiana hanno preso in esame 803 individui, divisi in gruppi in base alla quantità di frutta secca consumata quotidianamente. Il gruppo che ne consumava di più aveva una probabilità inferiore del 37-46 % di essere obeso rispetto a coloro che mangiavano la quantità più esigua di frutta secca. Di qui, discende appunto il minore rischio di contrarre la sindrome metabolica. In precedenza, un altro studio pubblicato sul New England Journal of Medicine aveva dimostrato che mangiare un po’ di frutta secca quotidianamente riduceva mediamente del 20% il rischio di morte per qualunque causa. In particolare, il consumo quotidiano di frutta secca ridurrebbe del 29% il rischio di morte per patologie cardiovascolari e dell’11% per tumori.
13 gennaio 2014
Frutta secca, toccasana contro il diabete
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