11 dicembre 2023

Frutta tropicale: consumi su, ma in Italia è toto ettari

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Crescono i consumi di frutta tropicale in Italia e crescono le superfici coltivate a mango e avocado nelle regioni del sud. A dirlo è Ismea che scrive: “Una famiglia su quattro acquista almeno una volta all’anno avocado, mentre il tasso di penetrazione del mango è leggermente inferiore e coinvolge una famiglia su cinque”.

“Il successo dei due prodotti – prosegue l’analisi – è testimoniato dalla significativa progressione delle importazioni e dalla crescita degli investimenti nel sud d’Italia, complice il cambiamento climatico che favorisce l’impianto di varietà tropicali”.

Avocado: +120% di import in cinque anni

Il successo dell’avocado sul mercato italiano è testimoniato dall’incremento a tripla cifra delle importazioni degli ultimi cinque anni. Dai circa 20 milioni di chilogrammi (al netto delle quantità riesportate) del 2018, si è infatti passati ai circa 45 milioni del 2022 (+120%).

E nel 2023, i dati cumulati del periodo gennaio-maggio, indicano un ulteriore incremento delle importazioni del 4% rispetto allo stesso periodo del 2022.

La produzione interna non ha numeri certi

Oltre al prodotto importato, a contribuire a soddisfare il fabbisogno interno, è anche la produzione italiana. La quale, sebbene non ci siano numeri certi – mancano dati ufficiali – è di sicuro in crescita: le stime indicano quantitativi annauli compresi tra uno e due milioni di chili.

Si coltiva al sud, ma si acquista al nord

E’ l’areale produttivo meridionale a prestarsi alla coltivazione della frutta esotica, avocado in primis. Ma, dicono i dati Ismea-NIQ, la penetrazione di acquisto è più alta nelle regioni del centro e del nord-est, seguite da quelle del nord-ovest. Al sud la penetrazione è molto più bassa.

A livello nazionale, il dato medio di acquisto annuo per famiglia di avocado è di 534 grammi. Questo dato è più alto nelle regioni del nord-est (644 grammi) e del nord-ovest (626 grammi) mentre nelle regioni del sud Italia è decisamente più basso (334 grammi). L’acquisto medio è più alto per le famiglie più giovani (con il responsabile degli acquisti nelle fasce d’età 35-44 anni e 45-54 anni). Si osserva un maggiore acquisto di avocado da parte delle famiglie con genitori di età compresa tra 35 e 54 anni e figli adolescenti.

A non essere determinante è il reddito familiare: dall’analisi dei dati Ismea-NIQ, infatti, non emerge una correlazione diretta tra acquisti e disponibilità economica, ma si nota un’accentuata variabilità tra un anno e l’altro. Nel 2023, per esempio, gli acquisti medi sono più alti per le famiglie con disponibilità economica superiore alla media (576 grammi), mentre nel 2022 gli acquisti erano superiori per le famiglie con disponibilità economica al di sotto della media. Nel 2021, invece, hanno acquistato più avocado le famiglie con disponibilità economica alta. In ogni caso, le famiglie con bassa disponibilità economica acquistano mediamente meno avocado.

Quanto ai canali di vendita, il 95% degli acquisti e il 94% della spesa si concentrano nella distribuzione moderna, con i discount che rappresentano il primo canale (39% gli acquisti e 33% la spesa), seguiti dai super (31% gli acquisti e 35% la spesa).

Mango, uno scenario da decifrare

Uno scenario simile a quello dell’avocado, sebbene con numeri inferiori e alcune dinamiche diverse, è quello delineato per il mango: l’Italia evidenzia un crescente interesse verso questo prodotto, tanto che si è passati dai 13,5 milioni di chili importati nel 2018 ai 18,5 milioni del 2022 (+37%). Nei primi cinque mesi del 2023, però, le importazioni di mango si sono ridotte del 10% rispetto al 2022, confermando il rallentamento registrato nel 2022, -1% rispetto al 2021.

Quanto alla produzione italiana, anche in questo caso non ci sono certezze: la coltivazione di mango si sta diffondendo nel sud Italia e può essere stimata in circa 300mila chili/anno, ma anche in questo caso non sono disponibili dati istituzionali.

Piace al nord e alle persone âgé

In tema di acquisti, il coefficiente di penetrazione è del 15%, il che vuol dire che meno di una famiglia su cinque lo acquista almeno una volta l’anno: il quantitativo medio annuo di acquisto per famiglia è di 278 grammi. Questo dato è più alto nelle regioni del nord-ovest (385 grammi), seguite da quelle del centro (283 grammi), nord-est (247 grammi) e sud (191 grammi).

La ripartizione degli acquisti per canale vede la distribuzione moderna concentrare il 93% degli acquisti e il 91% della spesa. I discount sono il primo canale (36% degli acquisti e 35% della spesa), seguiti dagli iper (30% degli acquisti e 32% della spesa).

L’acquisto medio è più alto per le famiglie più grandi di età (responsabile degli acquisti nelle fasce d’età maggiore di 64 anni). Rispetto alla tipologia di famiglia, si osserva un maggiore acquisto di mango da parte di single grandi di età e delle famiglie con genitori di età compresa tra 35 e 54 anni e figli adolescenti.

Infine, dall’analisi dei dati Ismea-NIQ emerge una forte correlazione con la disponibilità economica delle famiglie: l’acquisto medio annuo di mango è di gran lunga superiore per le famiglie con disponibilità economica alta (405 grammi per anno) rispetto alle famiglie con disponibilità bassa (245 grammi) o comunque con disponibilità economica inferiore alla media (204 grammi).

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