04 settembre 2015

Gdo. Un mercato saturo e frastagliato

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Negli ultimi 10 anni le superfici di vendita della grande distribuzione sono aumentate del 30% in Italia, al tempo stesso, però, i consumi alimentari sono diminuiti del 10%. Risultato: il settore è saturo, maturo, in eccesso di capacità produttiva. Sono in crisi sia i piccoli formati che gli ipermercati, mentre “risultano in netta crescita i punti vendita orientati a specifici segmenti merceologici (specialisti drug), di prezzo (discount), di servizio e assortimento sui prodotti alimentari (superstore).

Scendendo nel dettaglio delle aree italiane emerge una variegata e frastagliata composizione dei vari formati. “Nel Nord Ovest i formati più grandi (iper e superstore) hanno oramai ampiamente superato i supermercati e lasciano comunque poco spazio alle piccole superfici, siano esse negozi di prossimità (in riduzione) o discount (in crescita)”. Nel NordEst e nel Centro il supermercato rimane il canale più sviluppato. Nel Sud prevalgono i formati di prossimità (libero servizio e discount). Nel Sud, in particolare, “i discount hanno raddoppiato la loro quota dal 2007 collocandosi stabilmente alle spalle del supermercato nella classifica dei formati.

I primi mesi del 2015 fanno intravedere qualche segnale positivo nei consumi nella grande distribuzione, ma non in modo omogeneo e non per tutti i formati nello stesso modo. “Ancora una volta il migliore andamento delle vendite ha premiato i formati a maggiore specializzazione (i drugstore, i discount, i superstore e i grandi supermercati). Il calo delle vendite continua invece ancora ad interessare soprattutto gli ipermercati ma anche i punti vendita di prossimità e i piccoli supermercati”. Geograficamente l’inversione di rotta riguarda tutto il Centro Nord ma non il Sud Italia “che soffre invece una ulteriore riduzione delle vendite a valore a fronte di una staticità dei volumi”.

Altri due fattori caratterizzano i consumi di questi primi mesi del 2015: la polarizzazione dei consumi continua, e quindi la spesa si sposta o verso prodotti premium o verso il low cost, mentre per la prima volta dopo tanti anni le vendite in promozione fanno segnare un lieve arretramento, segno secondo il Rapporto che “la parte più dura della recessione appare superata”.

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