Cercasi disperatamente assicurazione per i frutteti: dalle nettarine ai kiwi. L'annuncio sorvola tutta l'Italia: dal Piemonte all'Emilia-Romagna e non risparmia nessuna regione. I cambiamenti climatici si iniziano a sentire nel portafoglio e scuotono i bilanci delle compagnie di assicurazione che, in alcuni casi, si tirano indietro.
A Cuneo senza assicurazione nettarine e kiwi
La situazione sta diventando pesante in Piemonte dove al quotidiano La Stampa il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, ha denunciato il fenomeno. Decine di aziende che non riescono a sottoscrivere una polizza per assicurare il raccolto. In difficoltà soprattutto i produttori di albicocche, pesche, nettarine e kiwi, ma non stanno meglio gli altri coltivatori di frutta che vedono aumentare i costi delle polizze. Alle stelle. L'aumento si mangia il contributo ministeriale e assicurare il capitale diventa una scelta fuori mercato. Bombe d'acqua, gelate, grandine, siccità e senza dimenticare ogni tipo di peste contemporanea, dalla batteriosi alla cimice asiatica, rendono una vera e propria scommessa investire nei frutteti.
Si indebolisce il potere contrattuale dei consorzi
Un effetto di questa ritirata si riflette su Condifesa, il consorzio nato per creare massa critica e poter contrattare con più forza il prezzo delle polizze. Se calano i sostenitori si indebolisce la capacità di avere prezzi migliori. Una situazione preoccupante Abbiamo preso i dati di Condifesa Piacenza: 800 aziende assicurate, 271 milioni di valore, 5 milioni di risarcimenti, 23mila ettari assicurati. In provincia di Vicenza nel 2021 i danni alla frutta per il gelo raggiungono i 10 milioni.
Il fondo sulle avversità catastrofali
Nei giorni scorsi durante il XIV convegno dedicato alla Gestione del rischio in agricoltura – organizzato da Cesar (Centro per lo sviluppo agricolo e rurale), Università di Perugia e Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) e Asnacodi Italia (Associazione nazionale dei consorzi di difesa) – è stato presentato il meccanismo di funzionamento del Fondo mutualistico nazionale sulle avversità catastrofali che entrerà a regime nel 2023 con la Pac. In pratica ci sarà un contributo degli imprenditori agricoli che incassano pagamenti diretti dalla Pac sotto forma di prelievo del 3%. In cambio potranno accedere al fondo che raccoglie oltre i fondi per i privati a 245 milioni di quota pubblica.
Il ministro Patuanelli: 700 milioni per la gestione del rischio
Sul fondo contro le catastrofi ha preso posizione il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli: “L’obiettivo del fondo è creare una rete di sicurezza per i circa 700mila agricoltori che percepiscono pagamenti diretti della Pac contro i danni catastrofali, e coprire quei settori dell’agroalimentare che spesso sono sotto-assicurati o non assicurati. Pertanto, dal 2023 il settore agricolo avrà a disposizione un pacchetto completo di misure per la gestione del rischio del valore di quasi 700 milioni l’anno“.
Va bene prevenire e difendersi dalle avversità climatiche. Ma non basta perché i rischi climatici sono sempre più potenti. Vengono divisi in rischi di frequenza, pensiamo alla grandine, e rischi catastrofali con gelo, siccità e alluvioni che è sempre più difficile gestire. Per questo il fondo.