24 marzo 2021

Gelate primaverili: danni alle colture frutticole e orticole

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Ancora una volta, dopo un inverno particolarmente mite, sono arrivate le gelate primaverili, come se fosse ormai una caratteristica del clima e non un evento climatico straordinario. Un colpo di coda della stagione fredda, che fredda davvero non è mai stata, e che paradossalmente lo è diventata quando le principali colture frutticole del territorio sono in piena fioritura. Cia – Agricoltori italiani Imola sta già facendo insieme ai produttori le prime stime dei danni ai frutteti, in particolare alle drupacee come albicocche e susine ma anche alle colture orticole, e le cifre sono davvero preoccupanti così come è preoccupante la situazione delle aziende che rischiano di rimanere ancora una volta senza reddito.

“Speravo di non dovere vedere anche quest’anno i meravigliosi germogli dei frutteti del nostro territorio bruciati dal gelo – commenta il presidente di Cia Imola, Giordano Zambrini – A causa di un inverno sostanzialmente mite, lo stato vegetativo è avanzato e lo shock termico provocato da temperature sotto lo zero non ha lasciato scampo a gemme e fiori. In questi giorni stiamo valutando i danni insieme alle nostre aziende e c’è un elemento che salta all’occhio: il gelo, a causa dei diversi microclimi che caratterizzano soprattutto la Valle del Santerno, ha colpito in maniera non uniforme, tanto che ci sono aziende limitrofe con situazioni totalmente differenti. Fattore che rende ancora più difficile la ricognizione dei danni”.

“Si tratta comunque di una primissima stima, visto che il danno reale sarà possibile valutarlo solo in fase di maturazione, tra qualche mese. Un altro dato rilevante – continua Zambrini – è che spesso sono le stesse aziende degli anni scorsi ad aver subito le gelate, fatto che ci allarma ancora di più, visto che questi produttori sono senza reddito da almeno due anni. Un contesto di crisi reale, nel quale i frutteti rischiano di venire eradicati e le aziende di chiudere, scenario che vogliamo evitare a tutti i costi. Premesso che gli interventi strutturali, come reti o ventole che proteggono dal gelo, non sono completamente efficaci e che gli strumenti assicurativi devono essere rivisti alla luce dei cambiamenti climatici, stiamo sollecitando soluzioni concrete e immediate”.

“Innanzitutto chiediamo risarcimenti assicurativi più semplici da calcolare e più certi, perché non è possibile che le aziende subiscano danni al 100% e ricevano un corrispettivo che riesce a malapena a coprire i costi di produzione. Inoltre – conclude il presidente di Cia Imola – serve un vero e proprio Patto per l’agricoltura a livello regionale, con una serie di agevolazioni immediate per chi ha subito danni come una moratoria dei mutui o finanziamenti a fondo perduto. Se vogliamo salvare la frutticoltura del Circondario imolese serve un deciso e immediato cambio di passo”.

Fonte: Cia Imola

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