20 luglio 2017

Gelato artigianale, vendite stimate al +10% sul 2016

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Per il gelato, il bilancio di mezza estate 2017 è molto positivo. L’Osservatorio Sigep (il salone del dolciario artigianale, con la 39esima edizione in programma dal 20 al 24 gennaio 2018 alla fiera di Rimini) stima una crescita dei consumi vicina al 10% grazie, ma non solo, ad una stagione particolarmente afosa. Giancarlo Timballo, presidente della Coppa del Mondo della Gelateria che si tiene a Sigep ogni due anni, commenta: “Quella del 2017 sta passando alla storia come una delle estati più torride degli ultimi anni. Il gran caldo ci stimola a creare gusti sempre di più legati al mare, al sole dei Caraibi, alle destinazioni esotiche. E allora aumenta l’utilizzo di lime, zenzero, menta, cocco, frutto della passione, mango…. tutti prodotti che donano al palato un rinfrescante ristoro. Questa ricerca di innovazione, che passa per la selezione di materie prime qualitativamente alte, è un fattore positivo per la categoria dei professionisti dell’arte fredda, che si dimostra dinamica e in forte crescita”.

Sergio Colalucci, maestro gelatiere di fama internazionale, campione del mondo a Sigep nel 2006, aggiunge: “Prima di gusti sempre più stravaganti il mercato ha fame di un gelato fatto bene, naturale e salutare, che rispetti ad esempio le intolleranze alimentari. La nostra produzione di gelato è costituita in gran parte dai gusti classici – il pistacchio è il gusto più venduto in assoluto – e sono in netta crescita i gusti ‘senza’, dal senza latte e derivati di latte al senza uova, con ingredienti di origine vegetale, anche per la loro maggiore digeribilità. Questa domanda, che cresce senza sosta, stimola l’intera categoria a progredire sistematicamente sulla conoscenza e la qualità del prodotto”.

Inoltre Sergio Dondoli, del comitato organizzatore della Coppa del Mondo della Gelateria, commenta: “Il binomio oggi vincente nel mercato è artigianalità – territorialità. E’ diventato un grande classico il gusto a base di un prodotto tipico toscano, lo zafferano DOP di San Gimignano, oggi poco conosciuto, ma che nel ‘300 era lo zafferano di tutta Europa, tanto da essere esportato anche in Egitto. Profuma di Mediterraneo e di vita campestre nell’entroterra toscano il gusto Rosemary baby, a base di lampone e rosmarino”.

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