“L'esclusione delle Ngt – Nuove tecniche genomiche – dal quadro giuridico esistente che si applica agli Ogm per l'agricoltura e il cibo potrebbe compromettere i sistemi agro-alimentari biologici, poiché renderebbe impossibile tracciare gli Ogm lungo la catena alimentare e quindi evitare contaminazioni che, oltre a causare perdite economiche, non consentirebbero di soddisfare gli standard di qualità biologica e le aspettative dei consumatori”. Questa la principale preoccupazione espressa dalle associazioni del biologico in una lettera indirizzata al Ministro dell'Agricoltura italiano, in apertura del Consiglio Agrifish che si tiene oggi e domani.
Aiab, FederBio, AssoBio e l'associazione per l'Agricoltura biodinamica chiedono in merito a questo un'esplicita protezione del settore biologico e in particolare la protezione per le eccellenze del made in Italy nel contesto europeo.
“L'affermazione secondo cui le Ngt (Nuove tecniche genomiche) contribuirebbero agli obiettivi del Green Deal e F2F – scrivono le associazioni – si basa su ipotesi relative a colture che potrebbero essere sviluppate in futuro e non su quelle (poche) pronte per il mercato o in fase di applicazione. Inoltre, realizzate solo con un adattamento della legislazione che non risulta fondata. La legislazione esistente a livello europeo, infatti, non vieta gli Ogm e consente la commercializzazione dei prodotti delle Ngt se queste superano la valutazione del rischio, lasciando al mercato il giudizio sull'utilità o meno di questi prodotti. La Corte di Giustizia europea si è già pronunciata su tale regolamentazione affermando che il quadro giuridico sugli Ogm è idoneo a disciplinare anche le Nuove tecniche genomiche per una rigorosa valutazione del rischio e per garantire tracciabilità ed etichettatura a tutela del consumatore e delle produzioni bio”.
Il documento di lavoro che sarà presentato all'Agrifish manca invece di un approccio pragmatico e orientato alla soluzione per quanto riguarda l'individuazione e la tracciabilità.
In sintesi, Aiab, FederBio, AssoBio e l'Associazione per l'Agricoltura Biodinamica non condividono le ipotesi su cui la Commissione basa la sua argomentazione a favore della necessità di una nuova legislazione per le Ngt e ritengono che le questioni cruciali riguardanti la tracciabilità e l'etichettatura non siano sufficientemente affrontate.
“Ci auguriamo – concludono – che il ministro Patuanelli, che ha senz'altro a cuore la qualità che ha sempre contraddistinto i prodotti biologici italiani, possa fare un intervento a favore di una loro maggiore tutela“.
Fonte: FederBio