08 ottobre 2021

Genova: viabilità e porto al collasso, i trasportatori non ci stanno

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Imbarcare la merce a Genova è diventata una mission impossible: le condizioni della rete autostradale, dopo una estate all'insegna dei lavori e dei disagi, sono ancora oggi pessime. E una volta arrivati al porto è un disastro: si impiegano ore a entrare nei terminal. “La situazione è diventa insostenibile”, sintetizza Paolo Pessina, presidente di Assagenti, l'associazione degli agenti marittimi genovesi.

Il punto critico è soprattutto l'ingresso al terminal Sech, nel bacino di Sampierdarena: i disagi, a cascata, si ripercuotono sulle via della città, code e intasamenti sono all'ordine del giorno. “Il collo di bottiglia è rappresentato dall'ingresso nei terminal – scrive Assagenti – In una situazione di forti volumi, scarsità di automezzi e carenza di autisti come quella attuale, quanto sta succedendo non può essere tollerato, servono misure per garantire al mondo dei trasporti e a tutta la filiera logistica tempi certi”. Anche perché sono due i rischi concreti: costi alle stelle e merce che sceglie altri porti.

Il mondo dell'autotrasporto preannuncia la protesta

Il mondo dell'autotrasporto, dal canto suo, è provato dalle estenuanti attese: “Da anni denunciamo una situazione sull’orlo del collasso che inevitabilmente porterà la nostra categoria ad attuare forme di protesta”, riassume Giuseppe Tagnochetti, coordinatore per la Liguria di Trasportounito.

In altre parole i trasportatori non vogliono farsi carico di un caos organizzativo che, secondo quanto denuncia l'associazione che li rappresenta, “ha bruciato centinaia di migliaia di euro, generato  irregolarità in termini di sicurezza stradale, scatenato un forte conflitto tra il traffico pesante e quello cittadino oltre a infinite discussioni con i committenti”. 

La soluzione proposta

Per risolvere la situazione, secondo Trasportounito, esiste solo una strada: un intervento dell'Autorità di sistema portuale sui rapporti di concessione, al fine di garantire agli operatori del trasporto di poter operare nei terminal con livelli di servizio adeguati, ossia con numeri di accessi ai varchi, operazioni di carico e scarico e gate out dei mezzi pesanti coerente con i flussi in arrivo. 

“L’autotrasporto – conclude Tagnochetti – riceve ordini e per servire correttamente la merce deve operare senza soluzione di continuità e in tempi utili e funzionali al rispetto della sicurezza stradale. Da queste premesse la richiesta di un intervento da un lato sulla filiera logistica e industriale e dall’altro sull’estensione degli orari dell’operatività portuale”. 

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