19 marzo 2021

Geo-Raitre dedica una vetrina all’asparago di Badoere Igp

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Geo – Raitre, con Sveva Sagramola, si è collegata in diretta con l'Azienda agricola Basso Aronne a Levada di Piombino Dese (Padova) per scoprire i segreti dell'Asparago di Badoere Igp, bianco e verde. Lì Aronne Basso, consigliere del Consorzio dell'Asparago di Badoere Igp, e Cesare Bellò, esperto Coldiretti, hanno dato il saluto di benvenuto nella zona tipica di produzione degli asparagi, nelle tre province venete di Treviso, Padova e Venezia, territori ideali per le particolari caratteristiche del clima e del terreno.

E' stata presentata la messa a dimora dell’impianto di asparagi, l’importanza della biodiversità del suolo, la raccolta “sopra terra” degli asparagi verdi e la raccolta del bianco con la spiegazione dell'interramento, il segreto dell’imbianchimento. Le fasi di confezionamento del mazzo e una ricca tavolata finale arricchita da gustosi piatti, ha concluso il collegamento a suon di fisarmonica.

Gli asparagi di Badoere Igp

La zona di produzione degli asparagi di Badoere è compresa tra le province di Treviso, Padova e Venezia, nel territorio che si estende a sud delle Prealpi venete in una fascia pianeggiante che collega idealmente il medio corso dei fiumi di risorgiva Dese, Sile e Zero.
Insigniti dell’Igp nel 2010, i turioni, ovvero la parte epigea della pianta, si presentano nelle due tipologie: bianca e verde.
Dal punto di vista documentale sono innumerevoli le fonti che annoverano l'”Asparago di Badoere” come una delle produzioni locali più pregiate del Veneto. Questa area ha caratteristiche molto particolari, fatta di terreni alluvionali, sabbiosi e ricchi di limo che rende il terreno molto fertile, capace di trattenere umidità e di garantire un efficace drenaggio. L’umidità del clima, insieme alla granulometria sottile del terreno, consentono all’asparago di crescere rapidamente fino ad ottenere turioni di grandi dimensioni, particolarmente teneri.

L’asparago bianco è ottenuto dalla completa assenza dell’esposizione ai raggi del sole durante la crescita. I germogli infatti vengono ricoperti da cumuli di terra che a loro volta sono coperti da un film oscurante, che lo proteggono dal freddo ed eliminano completamente la possibilità che si verifichi la fotosintesi clorofilliana. L’assenza di fotosintesi è la responsabile delle caratteristiche più peculiari di questo ortaggio, a cominciare dal colore madreperlaceo fino alla consistenza burrosa, alla completa assenza di fibrosità e, soprattutto, al sapore molto neutro e delicato che lo rende particolarmente pregiato.
Al contrario il prodotto verde viene ottenuto da una coltivazione non rincalzata, con il germoglio che emerge alla luce.
Si possono seminare direttamente le zampe degli asparagi oppure si mettono a dimora piante giovani e i germogli che si sviluppano per i primi due anni non vengono raccolti, ma si lasciano irrobustire fino a 1 m e mezzo, poi vengono bruciati. Al terzo anno l’asparagiaia è pronta per dare l’asparago delle giuste dimensioni. Si raccolgono a primavera nelle ore più fresche della giornata con l’aiuto di uno strumento di ferro poi vengono lavati per togliere i residui di terra e vengono raggruppati nei mazzi che troviamo al mercato.

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