14 ottobre 2020

Gianluca Cornelio Meglio (Caat Torino): “Più green e più social”

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Un mercato più green, più social, più on line, più a emissioni zero con colonnine di ricarica per le auto elettriche e le bici a pedalata assistita. Un mercato più ricco di prodotti biologici e free from grazie a un'area dedicata. Questo il programma di Gianluca Cornelio Meglio, direttore generale del Caat, il Centro agroalimentare di Torino, che sta portando avanti dal 2018. Un denso progetto di innovazione in un anno nel quale il mercato ha visto riconosciute le sue importanti funzioni strategiche sul rifornimento alimentate e che vuole aumentare, come racconta a myfruit.it  il direttore a Bologna,  durante la manifestazione Sana. Una partecipazione legata all'interesse per il biologico e non solo per il mercato di Torino.

Con il lockdown è cresciuta l'attenzione degli operatori

mercato Torino

Una veduta del CAAT: il Centro Agro Alimentare Torino.

Gianluca Cornelio Meglio sottolinea la forte attenzione ricevuta durante il lockdown: “Ci è stato riconosciuto  lo status di centro nevralgico e abbiamo assistito a una maggiore attenzione da parte degli operatori, cresciuta anche da parte della Gdo oltre che da una clientela che è tornata ad approvvigionarsi perché ha trovato le risposte alle sue esigenze“. Pensiamo ai negozi di prossimità che hanno intercettato tutta una clientela che li ha riscoperti.

Meglio punta su biologico, vegano, free from con un'area da 5.000 metri quadrati

Convegno sul biologico a Sana

La presenza a Sana è legata alla necessità di rafforzare l'offerta biologica nel mercato torinese: “Essere qui significa conoscere più da vicino un mondo presente nel nostro centro, ci sono operatori specializzati nel biologico, ma sarebbe auspicabile aumentare questa offerta“. In che modo? “Anche individuando un'area subito riconoscibile come isola biologica. Stiamo lavorando su questo fronte con un'indagine esplorativa per destinare una struttura di cinquemila metri quadrati su 24mila per altri usi e destinazioni attraverso l'inserimento di altre categorie merceologiche e qui si potrebbe dedicare un'area al biologico, al vegan e a tute quelle correnti di pensiero e filosofie di vita che poi si declinano in prodotti da consumare”. Chiaro l'obiettivo: “Rendere  attrattivo il Caat per tutti coloro che oggi non lo considerano come un partner. Non si tratta più di nicchie come confermano i numeri: negli ultimi anni hanno avuto tassi di crescita a doppia cifra”.

Consumatori più attenti

Il salone del biologico

Oggi il mondo dei consumatori è molto più attivo nelle sue scelte: “E' aumentata la loro sensibilità, sono sempre più informati e vogliono conoscere tutta la filiera, a iniziare da chi ha prodotto quel determinato bene – sottolinea Meglio – Nei centri si svolge una attività immutata negli anni, quella che si svolgeva 30 anni fa con qualche cambiamento tecnologico ma il modello resta quello tradizionale“. C'è da puntare oltre che sul prodotto sul servizio.

Efficientamento energetico e raccolta differenziata anche per il biogas

Si deve innovare, anche sui temi green: “Abbiamo approvato il documento sulla politica ambientale del Caat che segna l'inizio di un percorso che è volto a far crescere la cultura ambientale. Non è solo teoria, ma si traduce in azioni di efficientamento energetico e raccolta differenziata per recuperare il rifiuto che produciamo. L'organico può essere utilizzato per produrre biogas seguendo quell'economia circolare che deve tendere a rendere la realtà del mercato di Torino sempre più auto sostenibile“. Una serie di iniziative anche per ottenere la certificazione ISO 1400 e creare un sistema integrato come sottolinea il direttore: “Non solo per il mercato, ma per il tutto comprensorio composto da centinaia di imprese. Un legame più profondo per arrivare a una uniformità nei processi“.

Rivoluzione digitale

Simona Riccio con il direttore Meglio

Il 2020 è stato l'anno dell'avvio di tutta una serie di progetti di digitalizzazione per il Caat. Il direttore Meglio li sintetizza: “L'entrata nel mondo social  è stata fatta attraverso un social media manager, in modo da  creare una comunità digitale e favorire un senso di appartenenza che vada oltre i nostri collaboratori. Ci ha accompagnati in questo percorso Simona Riccio con i suoi canali; di recente abbiamo aperto una pagina Linkedin. Per ora il riscontro è molto positivo“. I social gestiti dalla Riccio ma anche: “Uno studio di fattibilità per un marketplace che intercetti una nuova domanda che potrebbe solo aumentare. Ma questo – sottolinea il direttore – richiede un salto culturale. Il grossista non è solo venditore di un bene, ma anche di un servizio”.

Più ore di apertura e bici a pedalata assistita

L'apertura diurna è stata lambita durante il lockdown: “Quando abbiamo sperimentato una variazione oraria ma si sono creati disagi e ripercussioni anche in ambito metropolitano. L'obiettivo rimane quello, ma va cambiata la strategia. La destinazione di un'area a nuove categorie merceologiche può dare una prova concreta che la struttura potrebbe lavorare in orari diversi pensiamo all'Horeca che si relaziona con dei broker, ma non ha contatti con il mercato”. E per stare al passo con i tempi, si presta maggiore attenzione alle emissioni zero: “Con la realizzazione di un paio di colonnine per le auto elettriche e poi un servizio di mobilità interna con le bici a pedalata assistita così i clienti possono muoversi all'interno dell'area. C'è l'interlocuzione con un operatore anche per dei trasporti”. L'ultimo miglio coperto con furgoni elettrici, per esempio.

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