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16 maggio 2024

Gifco: migliora la sostenibilità di settore con prospettive positive

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Fausto Ferretti, presidente GifcoLa recente assemblea annuale di Gifco (Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato di Assografici aderente a Confindustria), ha fatto da spunto per alcune riflessioni di Claudio Dall’Agata, direttore di Bestack.

L’analisi del settore del packaging è di grande utilità in quanto, storicamente, rappresenta un preciso indicatore di prospettiva poiché anticipa di qualche tempo le tendenze, in particolare a volume, dei mercati ai quali si riferisce. Fitta la partecipazione e oltre 150 delegati tra soci, ordinari e sostenitori, presenti. Ad aprire i lavori la relazione sull’anno del presidente Fausto Ferretti.

I numeri parlano chiaro, scrive Dall’Agata nelle pagine del notiziario Bestack: nel 2023 i 97 ondulatori in Italia hanno prodotto complessivamente 7,7 milioni metri quadrati di cartone ondulato per imballaggi, in contrazione del 4,2% rispetto al 2022. Un dato che, a sua volta, era inferiore del 3,6% rispetto al record storico di 8,3 milioni segnato nel 2021, anno di rimbalzo dopo la pandemia.

Miglioramenti a livello ambientale

Il dato 2023 è comunque sopra i 7,3 milioni di metri quadrati del 2020, osserva Dall’Agata. In peso le contrazioni aumentano a conferma della progressiva virtuosità del settore che sta alleggerendo sempre più le composizioni per metro quadrato, a parità di prestazioni del packaging, tanto da fare registrare significativi miglioramenti a livello ambientale. Scende infatti la grammatura media rispetto all’anno precedente da 535 a 532 grammi al metro quadrato. Tale dato è ancor più significativo se si analizza la serie storica dal 2000: da allora la contrazione è del 12,1%.

Nell’analisi per area l’Emilia Romagna e le Marche crescono nella produzione in superficie dello 0,1%, unica area in positivo, mentre tutte le altre segnano valori negativi. Record negativo per il Triveneto (-8,7%) e lo storico triangolo industriale del nord-ovest (-7%).

La specializzazione per singolo mercato si marca ancora di più: il 62,6% del packaging in cartone ondulato è dedicato ai prodotti alimentari processati, ortofrutticoli, liquidi alimentari e bevande, pesci, carni e polli, prodotti caseari e pizze. Di tutto questo Gifco rappresenta il 62,8%, in crescita di quasi un punto percentuale rispetto al 2022, con 43 soci produttori e 266 soci trasformatori.

Tenendo conto della produzione associata l’Italia, nel 2023 il nostro Paese performa meglio di Francia e Germania, che fanno registrare rispettivamente contrazioni del 6% e del 8%.


Crescita coerente sul 2020

“La contrazione, come tutti i segni negativi, della produzione di cartone 2023 sul 2022 non è un fatto positivo di per sé, ma occorre contestualizzarla – ha spiegato il presidente di Gifco, Fausto Ferretti – Il 2021 e il 2022 sono stati anni fuori scala, dettati da sconvolgimenti drammatici. Se l’analisi viene fatta al netto di questi due anni il 2023 cresce rispetto al 2020 in coerenza con la progressione degli anni precedenti. È chiaro che l’andamento del packaging è influenzato dai consumi, che come sappiamo stanno cambiando per abitudini e priorità. Ci aspettiamo un 2024 che consolidi i numeri degli anni precedenti per vari motivi. A fronte di cali di volumi di consumo collettivi, il cartone in virtù della sua adattabilità, stampabilità, rinnovabilità e riciclo si adatta molto bene ai settori emergenti come l’e-commerce e garantisce i migliori standard di sostenibilità”.

“Su questo punto occorre rimarcare lo straordinario lavoro fatto da tutto il settore in Europa, rappresentato in sede comunitaria dalla nostra associazione europea Fefco durante l’iter del nuovo regolamento Packaging & packaging waste regulation (Ppwr) recentemente approvato. Grazie alla moltitudine di studi e di elementi a supporto dei benefici dell’utilizzo del nostro materiale, il cartone ondulato è stato escluso dai divieti che entreranno in vigore dal 2023 per altri materiali come sui target di riuso, sull’e-commerce, sui packaging secondari di vendita o di trasporto che siano e sull’ortofrutta sotto 1,5 kg di prodotto. Questo faciliterà la sostituzione di materiali meno virtuosi con il cartone. Inoltre, questo consentirà di migliorare l’identità del prodotto contenuto senza sconfinare nell’overpackaging. Anche per questo ci aspettiamo un futuro con segni più”.

Dall’Agata conclude con un accenno alla tavola rotonda dedicata agli impatti dell’intelligenza artificiale su consumi e produzione: “Per un futuro che si prospetta sempre più denso di numeri da analizzare, di politiche predittive da impostare, di maggiore tempo di consumo per gli umani e di maggiore delega a processi di automazione, diventa sempre più importante il ruolo della confezione come strumento identitario di comunicazione e interazione tra produzione e consumo”.

In collaborazione con Bestack


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