Continua la distribuzione di fragole sul territorio nazionale, con tempi diversi a seconda della regione di provenienza: si parte da Sud, con Basilicata e Campania e poi, successivamente, si prosegue con il Veneto, dove la fragolicoltura sta assumendo sempre più importanza, e l’Emilia Romagna, per arrivare, infine, alle produzioni più tardive provenienti dal Trentino Alto Adige. Secondo quanto riporta il rapporto Ismea, in questo periodo si registra un ulteriore incremento dell’offerta sui mercati con l’estendersi delle operazioni di raccolta agli areali più tardivi del Nord della penisola. Il prodotto, soddisfacente dal punto di vista del profilo qualitativo, è stato oggetto di una discreta attività di scambio conclusasi sulla base di quotazioni in fisiologica flessione. Particolare, invece, la situazione nel salernitano dove, a causa delle piogge cadute nelle precedenti settimane, si sono verificati problemi di ordine qualitativo che hanno portato a quotazioni al rialzo. Per quanto riguarda, invece, i consumi, secondo quanto riporta Ortofrutta d’Italia, gli italiani acquistano circa 4,3 kg di fragole per famiglia. Si stanno raggiungendo, quindi, i livelli degli anni ’90, quando gli acquisti arrivavano ai 4,6 Kg a famiglia.
Fonti: Ismea, CSO
