23 dicembre 2013

Gli scarti degli agrumi diventano una risorsa. Promotrice Coca-Cola

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Il pastazzo, vale a dire la buccia e la polpa di arancia residuati dalla loro lavorazione, quindi un sottoprodotto dell’industria agrumaria, ha sempre rappresentato un problema come rifiuto da smaltire, nonché ovviamente un costo per le aziende. È stato quindi salutato positivamente il recente accordo tra il Distretto degli Agrumi di Sicilia e “The Coca-Cola Foundation“, associazione no profit della multinazionale di Atlanta, per la sua trasformazione in biomassa. Nei mesi scorsi, infatti, “The Coca-Cola Italia” aveva invitato il Distretto a presentare una proposta al fine di valorizzazione le produzioni agrumicole siciliane.

Il progetto pilota coinvolgerà la Cooperativa Empedocle, società attiva nella produzione di energie alternative, e l'Università di Catania che ha sottoscritto un patto di sviluppo siglato da enti e aziende della filiera agrumicola e che è stata indicata dalla Fondazione come l'ente no-profit che, insieme al Distretto, gestirà il finanziamento. A gennaio, secondo quanto riporta una nota dell’Ansa, una delegazione di Coca-Cola Italia andrà a Catania per definire tutti gli aspetti logistici e operativi del progetto, che dovrebbe durare due anni. Secondo Federica Argentati, presidente del Distretto agrumi di Sicilia, si tratta di una magnifica opportunità perché il riutilizzo del pastazzo: «è stato da sempre una delle nostre priorità alla quale lavoravamo da qualche anno».

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