Eleonora Graffione, presidente e Ad di Coralis, il Consorzio di imprese della piccola distribuzione che rappresenta 22 insegne prevalentemente del centro-sud Italia, ha il pallino della qualità, figuriamoci nel caso dell’ortofrutta.
Quando è stato fondato, nel 2002, il Consorzio aveva l’obiettivo di stipulare contratti ad hoc per realtà medio-piccole: “In questi anni – ricorda la presidente – abbiamo cercato di fornire ai consorziati la migliore qualità d’acquisto all’interno di un mercato molto importante. Abbiamo stipulato partnership strategiche, come quella con Crai, e nel tempo abbiamo creato altri progetti, quali i corsi di formazione, che potessero unire tante aziende profondamente radicate sul territorio, ma anche molto differenti tra loro”.
I corsi di formazione interna spaziano su diversi argomenti. “Ci si forma tramite il confronto – dice Eleonora Graffione – E’ uno scambio culturale. Il concetto di rete è molto forte nel nostro gruppo, le differenze diventano un punto di forza. Abbiamo fatto corsi sulla sicurezza alimentare, sull’esposizione in punto di vendita. Sull’ortofrutta non ancora, ma mai dire mai”.
Tendenze del reparto ortofrutta
“Non ci identifichiamo nel modello delle grandi insegne – precisa Graffione – Noi siamo la Piccola (grande) distribuzione organizzata, quella che ha scelto di valorizzare l’indipendenza di ogni singolo imprenditore e dei produttori locali. Quella che, proprio per le sue dimensioni, riesce ad esprimere al meglio il concetto di unicità e avvalersi di una versatilità dinamica e reattiva”.
Piccole realtà che esprimono la loro anima retail anche nel reparto ortofrutta. “L’eccellenza per noi a Palermo la esprime Prezzemolo e Vitale, con un reparto che rappresenta la massima espressione del reparto ortofrutta di oggi. Cura e attenzione dei prodotti, privilegio per il territorio, ma anche offerta ben costruita e ben esposta”.
Con assistenza nel reparto. “Sono fermamente convinta della vendita assistita: a fasce orarie o part time, anche solo per risistemare il banco. L’ortofrutta va seguita in modo attento e con un servizio quotidiano, per ridurre la manipolazione del cliente o come supporto per cosa comprare. Il Km zero? Una questione fuorviante, che rischia di annullare alcune caratteristiche di controllo e qualità di filiera”.
Comunque, è soprattutto una questione di organizzazione: “La difficoltà per l’imprenditore è organizzativa, a livello di orari e flessibilità”, osserva Eleonora Graffione.
Esotico, frutta a guscio e piccoli frutti
“La fornitura dell’esotico è intesa come servizio, anche se non vogliamo andare contro stagionalità e neppure aggravare l’impatto climatico con prodotti che arrivano dall’altra parte del mondo – continua la presidente Coralis – Discorso diverso per la frutta secca, una passione che deriva dall’essere cresciuta nell’azienda di famiglia specializzata nella vendita dello sfuso. Anche in questo caso, serve una grande cultura per servire la frutta secca, bene e preconfezionata, altrimenti è difficile da gestire”.
Le collezioni
Non può mancare una riflessione sulla Marca del distributore (Mdd). “Partiamo con tre linee, tre collezioni, ognuna con caratteristiche peculiari – spiega Eleonora Graffione – VerdeBlu, quella premium, è il frutto di un lavoro di ricerca di prodotti territoriali, nata per dare valore alle storie locali, alle antiche ricette della tradizione, ma anche attenta alla sostenibilità ambientale e sociale; Todo è dedicata alle referenze no-food; Bontò, la marca mainstream in collaborazione con Crai, sfrutta anche il loro knowhow sulla marca del distributore. Insomma, una collezione entry level che non perde di vista la bontà, la genuinità e la salubrità dei prodotti. Contiamo di chiudere l’anno con una quota almeno del 5% per poi arrivare a un obiettivo più significativo”.
Crisi consumi, in ortofrutta si può recuperare
“Se parliamo di consumi generali, scordiamoceli – afferma la Ad Coralis – Non possiamo tornare ai volumi di prima, sono insostenibili. Sul reparto ortofrutta, c’è stato un enorme calo che però, in parte, si può recuperare con il giusto assortimento e la giusta comunicazione”.
Non è nemmeno una questione di discount: “Non sentiamo la concorrenza diretta dei discount. Alcune insegne sono forti in alcuni territori, ma sono mercati differenti e ognuno fa la propria partita. Noi puntiamo sulla massima espressione dell’assortimento, anche in termini qualitativi”.
Sostenibilità, è scontro generazionale
In fatto di sostenibilità, poi, Graffione non ha dubbi: “Ci scontreremo con il cliente del presente e del domani. I giovani sul packaging sono sul pezzo e non comprano prodotti non in linea con le loro aspettative. Anche se il servizio, per certi versi, è sempre attraente. Ma sul fronte packaging temo siamo ancora in alto mare”.
Comunicazione? Va fatta
Dentro ai punti di vendita la comunicazione è importantissima, anche se non favorisce il business alla lunga paga. In Coralis non c’è un coordinamento centrale, ma suggerimenti sì.
“Il modo di comunicare sta cambiando, e molto. Da semplice operazione di marketing legata a promozioni e prezzi, oggi comunicazione e marketing hanno contenuti, raccontano prodotti e territori, si occupano di iniziative sociali. E in questo le donne hanno fatto la differenza”, precisa Eleonora Graffione, che è anche presidente dell’Associazione Donne del Retail e che conclude: “Ma la comunicazione va movimentata, statica non serve”.