A pochi mesi dall’apertura, Grand Tour Italia si restringe. Dopo il fallimento di Fico, ammesso dallo stesso fondatore Oscar Farinetti, si era ripartiti, negli spazi un tempo dedicati al mercato ortofrutticolo, con la formula di un locale per ogni regione italiana. Un inno alla diversità alimentare del Bel Paese. Ottima idea. Ma questa formula è durata pochi mesi come purtroppo confermano le chiusure di alcune osterie e ristoranti.
La politica, in particolare quella di opposizione del centrodestra, è all'attacco e agita lo spettro del secondo fiasco. La sinistra è attenta e spera di evitare un altro calcio nel vuoto anche perché senza questo progetto la struttura rischia di diventare come altre carcasse del periodo industriale. Come lo è stata per anni la ex Manifattura Tabacchi solo da poco rinata grazie ai corposi investimenti in big data e intelligenza artificiale.
La visita a Grand Tour Italia
La visita di myfruit.it nel fine settimana ha restituito un’immagine meno affollata rispetto al tour di novembre, ma non mancano i visitatori. Nei parcheggi si notano diverse auto e, all’interno degli spazi espositivi, famiglie con bambini partecipano alle attività di animazione.
C'è movimento, ma non quello necessario per far quadrare i conti dei diversi ristoranti.
Spazi vuoti e desolati nel locale dedicato al Veneto
Sei locali risultano attualmente in stand-by. Il ristorante dedicato alla Campania come si vede nella foto in apertura ha l’ingresso ostruito da un grande carro, mentre in quello del Molise la cucina ha lasciato spazio a una serie di scaffali e a un manifesto che annuncia la prossima apertura di un negozio di prodotti tipici.
Anche il Piemonte è chiuso, con un’insegna che promette l’imminente arrivo di una nuova osteria. Restano desolati anche gli spazi un tempo dedicati a Veneto e Marche.
Gli eventi nazionali
Nonostante queste defezioni, il parco continua a proporre eventi e iniziative. A inizio marzo si alza il sipario su GIN Tour Italia - nel dettaglio il 7 e 8 marzo - la primissima edizione del festival dedicato al Gin e ai distillati. Oltre gli eventi nazionali il programma dei giorni di apertura è ricco di lezioni sull'enogastronomia a cura di Slow Food (gratuiti per over 65), aperitivi letterari con la presentazione di libri, la Cena Cervellone.
E restano attive le formule per festeggiare compleanni, il Carnevale e altri eventi. Il percorso nel parco urbano poi registra una certa affluenza, ma non basta.
Il problema è come far reggere la ristorazione. Alcuni ristoranti sono rimasti aperti, ma hanno già cambiato gestione. La prima è durata pochi mesi. Cosa dice chi ci lavora? "Non vediamo più quei numeri incoraggianti di ottobre e novembre, si assiste a un calo. Si lavoricchia la domenica". Poco.
Mancano i numeri
Servono i numeri. Una struttura di ampie dimensioni come l'ex Fico ha bisogno di un’affluenza ben più elevata per sostenersi. Oscar Farinetti nelle ultime interviste ha riconosciuto le difficoltà, ma resta da capire se il progetto saprà risollevarsi con l’arrivo della primavera. Come spera il fondatore di Eataly.
Con la bella stagione si potrà contare sul turismo nazionale e internazionale, anche se la calamita cittadina è il centro medioevale di Bologna, e si scommette sugli accordi con le agenzie di viaggio. Per il futuro a più ampio orizzonte le carte indispensabili sono rappresentate dal nuovo servizio di tram e dall’apertura dello stadio temporaneo che potrebbe costituire un volano per il rilancio.
Sulla carta, le condizioni per una svolta ci sono. Ma la vera domanda è se queste nuove attrattive avranno un effetto di rimbalzo su Gran Tour Italia.
Farinetti ci spera, così come tutta la classe politica che gli ha dato fiducia una seconda volta. Una scelta comprensibile visto che un'area tanto vasta può rischiare di diventare un pericoloso spazio di degrado. A fianco del mercato ortofrutticolo. Un destino da evitare.