10 luglio 2015

Grexit. Pallottini (Car): “Nessuna minaccia a livello alimentare”

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Dati alla mano, Massimo Pallottini, presidente del Car – Centro Agroalimentare Roma – minimizza i rischi di una possibile invasione di prodotti greci scadenti sul mercato italiano a causa del delicato momento che sta attraversando il paese ellenico e la sua possibile uscita dall’unione monetaria europea. Siano essi pesce o ortofrutta.

Se da una parte i quantitativi di prodotti alimentari provenienti dalla Grecia presso il mercato all’ingrosso di Roma sono una nicchia, una “goccia nel mare” come afferma lo stesso Pallottini in una nota del Car (circa il 2% a volume, ancora meno a valore rispetto ai circa 20 milioni di quintali l’anno che transitano da Roma per un giro d’affari di miliardi di euro), secondo il manager non c’è alcun rischio di una possibile invasione di prodotti scadenti. Siano essi orate o spigole allevate nell’area di Tesprozia, così come cocomeri del Peloponneso o ancora ciliegie della Macedonia: «Sono prodotti freschi dotati dei certificati di qualità ineludibili – spiega Pallottini – per esportare in Europa. Convenienti nei prezzi, di qualità discreta e buona affidabilità, nel Car occupano il piccolo segmento di una nicchia. Se anche la Grecia uscisse o fosse esclusa dall’Unione o dall’Eurozona, è assurdo temere il crollo delle garanzie con cui vende frutta e pesce agli europartner. Non sono “eccellenze”. Ma prodotti di qualità media, che perderebbero ogni sbocco europeo appena privati dei certificati di qualità per aumenti di antibiotici nei vivai o di pesticidi nei campi».

Al momento, segnalano invece alcuni operatori del Car, i problemi per il commercio dei prodotti greci sono altri. “Salvo i vivaisti che si fanno pagare e fatturano all’estero specie a Cipro – afferma un grossista di pesce del Car che vuole l’anonimato – gli allevamenti ittici sono in crisi. Mancano del prodotto per carenza di materie prime: mangimi, alghe, avannotti e la penuria di benzina frena i trasporti interni”. Un collega del Mercato ortofrutticolo afferma invece che i fornitori ellenici al momento hanno problemi di credito e liquidità. Aspetti che “alzano i prezzi ai consumi interni. Inimmaginabile l’invasione dell’Italia di cibi greci”.

Infine, Pallottini circa i timori dei produttori italiani per eventuali eccessi di concorrenza alimentare ellenica al ribasso afferma: «Veramente io so di produttori italiani che si fregano le mani per le difficoltà dei colleghi greci. Non è bello, ma è negli usi del commercio…»

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