In un momento di particolare emergenza per il territorio padovano, il Gruppo Alì, guidato dal presidente Francesco Canella, ha deciso di donare un milione di euro a sostegno dell’Ospedale di Padova.
L’importante donazione dell’azienda veneta della grande distribuzione andrà a beneficio dell’Ospedale della città patavina, oggi in prima linea nella ricerca e assistenza dei malati affetti dal coronavirus. Alì Supermercati è nata a Padova nel 1971, quando il fondatore Francesco Canella, che al tempo gestiva un Casolino, apriva il primo supermercato Alì. La crescita e l’espansione l’hanno portato oggi ad avere 113 punti vendita gestiti direttamente nel Veneto e nell’Emilia Romagna, ma la passione per il lavoro e l’attenzione al servizio e alla qualità animano ancora l’azienda e tutti collaboratori, come ai tempi della sua fondazione.
Per questo motivo l’azienda, fortemente ancorata alle sue origini, ha deciso di dare un aiuto concreto dove oggi c’è davvero bisogno, alla sanità.
“Stiamo oggi vivendo un’emergenza sanitaria che non ha precedenti. Come azienda che è nata e cresciuta in questa città abbiamo sentito di dover fare la nostra parte, di condividere la nostra crescita con il territorio. Abbiamo per questo deciso di donare un milione di euro all’Ospedale di Padova. Ai medici, infermieri e membri del personale sanitario, che stanno lavorando senza sosta con competenza e impegno per fermare quest’emergenza, va il nostro profondo rispetto e ringraziamento – ha dichiarato Francesco Canella, presidente di Alì Supermercati –. Ci tengo a sottolineare che questa donazione non è solo da parte della famiglia Canella, ma anche di tutti i 4.000 collaboratori che compongono la famiglia Alì e che da giorni stanno lavorando in prima linea per garantire il servizio di pubblica utilità alla comunità”.
“In questo momento di grande sforzo che vede coinvolta tutta l’Azienda ospedale-Università di Padova, sono particolarmente grato al presidente del Gruppo Alì per la vicinanza e il sostegno. Ringrazio quindi a nome di tutto l’Ospedale”, il commento del direttore generale, Luciano Flor.