Dare una seconda vita a frutta e verdura invenduta è possibile, ma serve impegno e organizzazione. L’attività di recupero, infatti, non si limita al semplice ritiro della merce invenduta in un tour tra gli stand del mercato. Si tratta di merce edibile, si può quindi mangiare, ma non più vendibile e in parte rovinata e, pertanto, va lavorata.
Un lavoro certosino come ha documentato myfruit.it partecipando a una visita organizzata dal Gruppo Orsero al mercato ortofrutticolo di Milano in vista della Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e sprechi alimentari che si celebra oggi, 29 settembre.
Una data da segnare sul calendario
La Giornata contro lo spreco è appuntamento importante per fare conoscere e diffondere l’utilità di un approccio basato sul recupero dei beni primari che oltre a rispondere a una dimensione ambientale della sostenibilità, si evitano i costi anche energetici dello smaltimento, offre soluzioni alla dimensione sociale sempre più importante in una società con fasce di popolazione che non riescono a soddisfare i bisogni primari dell’alimentazione.
Obiettivi nobili e lodevoli ma questa filiera eco-solidale ha necessità sia del buon cuore degli operatori ortofrutticoli, sia dei volontari che – oltre al ritiro della merce – si occupano di selezionare frutta e verdura, scartando il prodotto che non può arrivare nelle tavole dei beneficiari.
Nella mattinata dedicata a questo lavoro e organizzata dal Gruppo Orsero su 4,7 tonnellate di ortofrutta ricevuta si è riusciti a recuperarne 3,5. Lavorando cassetta su cassetta, frutto su frutto.
Un metodo da far conoscere
Un modello da studiare quello praticato e reso visibile dal Gruppo Orsero che conta sul partenariato con Recup, associazione di promozione sociale, con ottimi risultati: dal 2016 è riuscita a recuperare oltre 300 tonnellate di prodotti ortofrutticoli ancora edibili che diversamente sarebbero stati buttati via, perché troppo maturi o esteticamente non conformi.
Carlo Alberto Piccardo, vicepresidente dell’associazione, a Milano ha fornito numeri interessanti: i volontari lavorano su 12 mercati rionali a Milano e Roma. Fondamentale l’operato al mercato del capoluogo lombardo dove riescono a recuperare tra le due e le cinque tonnellate di ortofrutta a settimana. “Il rapporto ideale – spiega Piccardo – è lavorare con un 70% di prodotto edibile e massimo 30 di scarto”. Così si ottengono tonnellate di cibo da destinare alle famiglie tramite la Croce Rossa e altre associazioni.
Capire l’origine dello spreco
Mattia Beda, direttore marketing e comunicazione del Gruppo Orsero: “Lavoriamo da tempo sulla sostenibilità insieme a numerose associazioni, anche a livello internazionale. A iniziare, per esempio, da Banco Alimentare che tutti noi conosciamo. Negli ultimi anni abbiamo iniziato a lavorare sull’ultima parte della filiera, come conferma il progetto del mercato, nella quale cerchiamo di capire dove lo spreco viene creato. Recup ha iniziato un lavoro che nessuno prima faceva ovvero non solo raccoglie, ma poi ripassa la merce ritirata garantendo alle persone che la ricevono un prodotto con una buona qualità. Nei mercati rionali non consegnano alle associazioni, ma direttamente alle persone che hanno bisogno”.
Le azioni del gruppo Orsero
“La lotta allo spreco alimentare è il nocciolo del nostro piano strategico di sostenibilità: è un tema che ha impatti su tutte le quattro aree della nostra strategia – il valore delle persone, le filiere responsabili, l’alimentazione sana e sostenibile e, infine, l’impatto sul pianeta – e, soprattutto, coinvolge ogni attore lungo la filiera ortofrutticola, dall’agricoltore al consumatore finale”. Questa la filosofia del Gruppo Orsero.
Nel 2022 salvate 856 tonnellate di cibo
Vediamo i numeri: “Nel 2022 abbiamo salvato più di 856 tonnellate di frutta e verdura. Si tratta di una minima percentuale se consideriamo il volume totale movimentato (circa lo 0,11%), ma corrisponde a 4.153.208 di porzioni di frutta e verdura donate (623 tonnellate, per un controvalore in termini di costo di 606mila euro); e a 233 tonnellate di prodotto recuperato e destinato a filiere diverse da quella dell’alimentazione umana”.
Dal punto di vista del metodo la gestione del tema si basa su un duplice approccio: da una parte la prevenzione, poi il contrasto allo spreco e agli scarti. “In linea con questa impostazione, abbiamo definito all’interno del nostro piano strategico di sostenibilità due obiettivi: testare ogni anno un’innovazione dedicata alla riduzione dello spreco alimentare (Goal 3) e coinvolgere entro il 2025 tutti i nostri stand di mercato in attività contro lo spreco alimentare (Goal 4)”.
Accordo con TooGoodToGo e BCorp
Nella pratica si declina con queste azioni: “Per quanto riguarda il goal 3, all’inizio del 2022 abbiamo stretto in Italia un accordo con TooGoodToGo, start-up danese e BCorp che consente agli utenti della propria app di acquistare e ritirare box con prodotti alimentari invenduti a un prezzo super vantaggioso. Nel corso dell’anno sono state distribuite più di 3mila magic box Orsero, per un totale di circa 15 tonnellate di frutta e verdura salvata”. Nel 2023 si è testata l’opportunità di collaborare con diverse società che offrono soluzioni innovative per prevenire lo spreco alimentare e con una di queste si è avviato test di un’innovazione di packaging che si propone di prolungare la shelf-life”.
“Per quanto riguarda il goal 4, relativo al coinvolgimento di tutti gli stand di mercato in attività di contrasto allo spreco alimentare entro il 2025, nel 2022 erano nove gli stand coinvolti su 26 (35%) per un totale di 309 tonnellate donate. A livello europeo abbiamo stretto una partnership con Feba (European food banks federation) per la redistribuzione del prodotto alimentare invenduto in tutti i paesi in cui operiamo, andando a ridurre lo spreco alimentare e migliorare l’impatto ambientale, sociale ed economico della nostra attività”.
Nel 2023 il Gruppo ha stretto nuove partnership con soggetti che possono dare una mano nel recupero e nella valorizzazione dei prodotti. Eccoli: Antoniano (Bologna), Acli Roma, Fondazione Solidarietà Caritas ETS (Firenze); Fondazione Caritas San Saturnino (Cagliari) e Coopi. La lotta contro lo spreco si diffonde lungo tutta la penisola, isole comprese.