Si è svolta oggi la Cerimonia di inaugurazione del Padiglione Italia a Gulfood 2024, la principale rassegna fieristica dedicata al comparto agroalimentare negli Emirati Arabi Uniti, in programma da oggi al 23 di febbraio al Dubai World Trade Centre e che vede la presenza di 200 aziende italiane. Il Paese ha grandi potenzialità per l’export agroalimentare italiano che fino a novembre 2023 ha registrato una crescita dell’8,4%, per un valore di oltre 412 milioni, più del Made in Italy nel suo complesso.
All’apertura hanno partecipato Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia, Valerio Soldani, direttore dell’Ufficio Ice di Dubai, Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma e Andrea Caselli, Agente Esclusivo per l’Italia della Fiera Gulfood.
Matteo Zoppas conferma: “La crescita dell’export agroalimentare verso gli Emirati Arabi consolida la posizione dell’Italia tra i primi tre fornitori di prodotti alimentari del Paese. Eventi come Gulfood rappresentano quindi un momento estremamente importante per il business-matching, per lo sviluppo di relazioni commerciali di valore e per far conoscere e promuovere sempre di più la nostra varietà culinaria. La cucina italiana è infatti una chiave e una leva strategica fondamentale del nostro saper fare sotto molteplici punti di vista: della qualità, delle eccellenze agroalimentari, della biodiversità e attenzione alla sostenibilità. Un patrimonio candidato a diventare Patrimonio Immateriale dell’Unesco e che a Gulfood sarà messo in luce attraverso cooking show e masterclass a cui parteciperanno 15 chef provenienti da alcuni dei più importanti ristoranti di Dubai”.
Nel corso di Gulfood l’area Ice ospiterà diversi cooking show e masteclass; inoltre 12 aziende della collettiva italiana e 15 chef (alcuni stellati) dei principali ristoranti di Dubai, prenderanno parte all’Italian Food Lab, un programma di educazione alla cucina italiana rivolto al mercato locale e internazionale e finalizzato a sensibilizzare importatori, distributori, consumatori finali e non solo, sulle peculiarità organolettiche e salutistiche dei prodotti italiani, con un occhio al contrasto del fenomeno dell’Italian sounding. L’Italian Food Lab offrirà anche l’opportunità di sostenere la Candidatura della Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’Unesco.
Fonte: Ice