Aziende e Persone

07 gennaio 2025

I cinque progetti finalisti del premio Danila Bragantini

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Entra nella sua fase finale il premio Danila Bragantini, l’oscar dell’innovazione promosso per il settimo anno consecutivo dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta e volto a dare voce all’imprenditorialità femminile nel settore, in memoria di una grande protagonista dell’ortofrutta.

Il premio nel 2025 è dedicato a un tema oggi più che mai attuale, quello del cambiamento climatico: la call era dunque rivolta a tutti i progetti inerenti a questa emergenza e in generale alla tutela dell’ambiente. Spazio quindi a progetti relativi alla comunicazione, a programmi di informazione e sensibilizzazione sul tema della sostenibilità, a politiche aziendali di risparmio energetico o di innovazione in campo produttivo, ma sempre orientate a un miglioramento in ottica di sostenibilità ambientale.

La fase finale del concorso vede coinvolti cinque progetti: il vincitore sarà proclamato martedì 14 gennaio a Bologna a Palazzo Re Enzo nell’ambito dell’evento Protagonisti dell'Ortofrutta Italiana.

“Dal 2023 i progetti candidati al Premio Bragantini hanno come base comune l’innovazione, ma ogni anno il focus è su un tema diverso – spiega la presidente delle Donne dell’Ortofrutta Carola Gullino - Quest’anno abbiamo deciso che il tema sarebbe stato l’ambiente ,visto che il nostro settore è sicuramente uno dei più colpiti dal cambiamento climatico. Il nostro intento è quello di sensibilizzare non solo il nostro comparto, ma l’intera popolazione su temi ogni anno diversi e che spesso non sono presi in considerazione come dovrebbero”.

Ecco tutti i candidati al Premio Danila Bragantini 2025: le votazioni - interne all’associazione - si chiudono venerdì 10 gennaio alle ore 19

L’energia della Terra di Adriana Lo Monaco e Nuccia Alboni

Il primo progetto, guidato da Adriana Lo Monaco di Agroenergie e Nuccia Alboni di Melanzì, propone un modello replicabile di sostenibilità integrata che unisce agricoltura, energie rinnovabili, innovazione tecnologica e benessere sociale. Le coltivazioni avvengono sotto pannelli fotovoltaici, combinando produzione agricola ed energetica, riducendo le emissioni di CO2 e favorendo la biodiversità.

Un giardino fotovoltaico di 1 ettaro promuove un’agricoltura sostenibile e tutela l’ambiente, mentre il packaging ecologico e il magazzino 4.0 di Melanzì ottimizzano logistica e risorse, riducendo costi e impatto ambientale. Il progetto integra sostenibilità, inclusione e competitività economica, offrendo un esempio concreto di responsabilità sociale d’impresa.

Appi.Ar di Maria del Carmen Garcia Ferroni

Il secondo progetto è guidato da Maria del Carmen Garcia Ferroni, Ceo e fondatrice di Beemore, azienda nata nel 2018 da una famiglia guidata da donne, con radici nell’apicoltura sostenibile iniziata negli anni ’90 in Argentina. L’obiettivo principale è integrare l’apicoltura nei sistemi agricoli, valorizzando le api come custodi dell’ambiente e promotrici della sostenibilità globale.

Attraverso Appi.Ar, una piattaforma innovativa per tracciare la salute e la produttività delle api, Beemore unisce tecnologia e agricoltura, collaborando con grandi aziende agricole e promuovendo buone pratiche agricole. L’azienda è impegnata nello sviluppo sociale ed economico, con un focus sull’inclusione di donne e giovani in un settore tradizionalmente maschile.

Grazie all’innovazione e alla visione sostenibile, Beemore ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali, posizionandosi come leader nella modernizzazione dell’apicoltura per affrontare le sfide del 21esimo secolo.

Daiki Modular Cloud Platform di Maria Luisa Cinquerri

Il terzo progetto è guidato da Maria Luisa Cinquerri, amministratrice unica di Smartisland Group: si chiama Daiki ed è una soluzione modulare per l’agricoltura di precisione, sviluppata da Smartisland, che combina sensori IoT e una piattaforma software DSS per monitorare e automatizzare i processi produttivi agroalimentari in base alle esigenze reali delle piante. La soluzione consente di gestire risorse come acqua e nutrienti, ottimizzando irrigazione, fertirrigazione e altre attività, sia in locale che da remoto.

Grazie all’integrazione di energie rinnovabili e tecnologie avanzate, Daiki aiuta a ridurre il consumo idrico (fino al 50%), l’uso di pesticidi e fertilizzanti, e migliora la resa e la shelf life dei prodotti. Supporta inoltre la sostenibilità ambientale, riducendo l’impronta ecologica delle aziende agricole. Ad oggi, oltre 500 aziende del Sud Italia utilizzano Daiki, beneficiando di assistenza dedicata e supporto progettuale per una transizione verso l’agricoltura 5.0, tecnologica, resiliente e sostenibile.

Cambia-Mente Climatica di Valentina Colucci

Il quarto progetto è quello di Valentina Colucci, sales manager di Top Fruit, azienda di Casamassina (Bari) specializzata in uva da tavola, e promuove nuove colture e abitudini alimentari per affrontare il cambiamento climatico. È rivolto a produttori e consumatori, con due obiettivi principali: innanzitutto promuovere l’introduzione di nuove colture, sulla stregua di quello che ha fatto Top Fruit, che ha diversificato le colture del sud-est barese, introducendo limoni e pere accanto all’uva da tavola. 

Queste coltivazioni migliorano la biodiversità, combattono la desertificazione e preservano le risorse del suolo grazie a minime lavorazioni. I frutti, trasformabili per un consumo annuale, rappresentano un’alternativa locale a chilometro zero, riducendo l’impatto del trasporto internazionale. Altro obiettivo è quello di sensibilizzazione i consumatori a scegliere frutta locale e di stagione, per una dieta sana e salutare che aiuta anche a ridurre l’impronta ecologica.

Coltivazione di piante officinali con metodo agrivoltaico dinamico di Laura e Monica Dimauro

Il quinto progetto è di Laura e Monica Dimauro, fondatrici di Ekoste Agrocosmetica, brand che utilizza prodotti agricoli pugliesi trasformandoli in cosmetici per la pelle. Le due imprenditrici hanno avviato sei anni fa un progetto innovativo di coltivazione di piante officinali (rosmarino, menta, salvia, lavanda, origano e timo) con il sistema agrivoltaico dinamico, realizzato con il supporto dell’Università di Foggia. Gli obiettivi del progetto sono: produzione di derivati di qualità per tisane, infusi e oli essenziali; energia pulita, sfruttando la forte intensità solare locale; risparmio idrico, riducendo l’evapotraspirazione delle colture; valorizzazione delle aree marginali della provincia.

Il sistema prevede pannelli solari sospesi a 2,50 metri sopra le colture, in grado di ruotare per ottimizzare l’ombreggiamento e l’efficienza energetica. Una centralina elettronica garantisce l’orientamento ideale verso il sole.

Fonte: Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta

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