Da qualche giorno se ne stanno occupando diverse testate, sia on line che cartacee. Spegnere un gene di frutta e verdura può far sì che la quantità di iodio accumulato aumenti considerevolmente, agevolando, in questo modo, la prevenzione di tutte quelle malattie causate dalla sua carenza, come quelle che riguardano la tiroide. Le piante di pomodoro sono le prime ad essere state oggetto di studio e ricerca da parte di un gruppo di studiosi coordinati dal fisiologo vegetale Pierdomenico Perata del gruppo della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e i risultati sono recentemente stati pubblicati sull’autorevole rivista Scientific Reports.
Diventerebbe, così, possibile produrre verdure ad alto contenuto di iodio assibilabile da parte dell’uomo, escludendo il ricorso all’uso del sale con aggiunta di iodio, i cui effetti collaterali sono stati spesso osteggiati dalle politiche sanitarie nazionali. Come spiega il professor Perata: “le piante assorbono iodio, ma lo rimettono nell’aria in forma gassosa: siamo riusciti ad aumentare il contenuto di iodio nelle piante eliminando la funzione di un gene responsabile della metilazione dello iodio”.
Fonte: La Nazione-Pisa