08 ottobre 2015

I prodotti a marchio della grande distribuzione su Amazon? Si può fare

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Amazon è sbarcato in Italia nel comparto alimentare il 29 luglio (vedi qui). «Nello stesso giorno abbiamo iniziato a vendere i prodotti della linea Delizie VéGé su Amazon. Già ad agosto 57 categorie erano in rottura di stock». Così affermava Giorgio Santambrogio, amministratore delegato del Gruppo VéGé, durante la 9° edizione del Consumer & Retail Summit che si è svolto a Milano martedì 6 ottobre.

Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, questa collaborazione tra i prodotti a marchio di un gruppo della distribuzione organizzata italiana e la più grande piattaforma di e-commerce esistente nel mondo non sembra essere iniziata male. La domanda, quindi, è: un prodotto a marca del distributore in vendita su Amazon è un’opportunità? Anzi, Amazon è un concorrente per il retail tradizionale o, al contrario, diventerà un suo partner?

Nel menu servito dal convegno milanese organizzato dalle riviste Mark Up e Gdoweek, alla fine, come dessert, c’era anche il nemico, o “la volpe nel pollaio”, come lo ha definito Lello Naso, il giornalista del Sole24Ore che conduceva l'intervista finale: François Nuyts, amministratore delegato di Amazon Spagna e Italia. In jeans, giacca e senza cravatta, il manager del colosso americano è apparso sereno, mai in imbarazzo, anche quando le domande erano molto dirette. Ha detto e non detto, ma anche quando si è trincerato, sempre sorridente, dietro un “No comment”, in realtà ha anche contemporaneamente scoperto qualche carta. A quando Amazon Fresh anche in Italia? “Non voglio commentare ora”. Però, poco dopo: ”Il grocery l’abbiamo lanciato con tanti servizi. Abbiamo assunto 300 persone quest’anno. Poi arriveranno altre sfide interessanti”. Quali? “Migliorare il grocery…”.

Insomma, si tratta di capire quando, forse molto prima di quanto ci si immagina, ma per vedere anche il fresco e freschissimo, ortofrutta inclusa, non ci sarà da aspettare tantissimo. Questa l’impressione. Si tratta sostanzialmente di risolvere un problema, certo non indifferente: la logistica e la tempistica nelle spedizioni, che nel fresco deve necessariamente essere veloce, se non velocissima. «In Italia – ha continuato Nuyts – stiamo lavorando sul provider dell’ultimo miglio per migliorare sempre di più i tempi di consegna. Uno dei motivi per cui non vendiamo ancora fresh food ora è che non siamo ancora in grado di spedire in un giorno». Risolto il problema, sarà un attimo ordinare anche banane o zucchine.

Porte aperte alla collaborazione con i retailers tradizionali italiani, anche di grandi dimensioni (in sala, intervenuto poco prima, era presente anche un attento e divertito Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad). «Noi non siamo un retailer ma una consumer company. Un tempo, 20 anni fa, eravamo sostanzialmente un libraio on line, oggi non più, ma una consumer business a 360°». Amazon è come un centro commerciale, ha spiegato ancora Nuyts, «ma senza limiti di spazio». Amazon può dunque essere anche veicolatore di traffico verso altri retailers. Ma non solo: «Cerchiamo di aggiungere valore anche nella gestione e condivisione delle scorte di altri». Insomma, si tratta solo di aspettare e vedere se un giorno troveremo in vendita su Amazon anche i prodotti Viviverde di Coop e o quelli Sapori&Dintorni di Conad. Ortofrutta inclusa.

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