19 dicembre 2013

I supermercati Gigante e il “socio” Esselunga

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Nell’estate del 1998 Bernardo Caprotti, patron del colosso Esselunga, tentò una scalata ostile nei confronti dei Grandi Magazzini e Supermercati Il Gigante rastrellando il 25,5% del capitale da decine di soci di minoranza. L’operazione, però, non andò a buon fine perché riuscì ad essere bloccata dall’attuale proprietario Giancarlo Panizza. Caprotti è rimasto azionista e, secondo la ricostruzione che ha fornito ilmondo.it, nonostante lo scorso febbraio abbia votato contro il bilancio del concorrente, ha comunque poi incassato una cedola pari a 750mila euro all’interno degli oltre 3 milioni di euro distribuiti. Secondo il settimanale economico il ruolo di Esselunga è quello di una sorta di “socio pesante” che: “si limita a fare ostruzionismo, anche se il verbale dell’assemblea non riporta la motivazione della bocciatura del bilancio”.

I conti della catena di supermercati Il Gigante (51 punti vendita tra super e iper, 6000 addetti ) sono in buona salute, e questo nonostante il periodo congiunturale non certo favorevole, neanche alle insegne della Gdo: ricavi stabili intorno a 1,06 miliardi di euro, un utile di 678mila euro (l’anno scorso c’erano state perdite per 2,8 milioni di euro) e un utile civilistico che passa da 8,1 a 9,6 milioni di euro.

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