22 giugno 2010

I temi ortofrutticoli più trattati dai media nella settimana 24/10

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Ogni tanto accanto alle tante notizie negative ci sono anche quelle positive: l’export di prodotti ortofrutticoli è aumentato durante i primi 3 mesi dell’anno. Globalmente, nel trimestre in esame, l’Italia ha esportato 1.100.000 tonnellate (+24,27%) per un valore di € 1 Mrd (+16,7%). Solo il comparto frutta fresca, quello più importante, ha deluso con i quantitativi che aumentano appena  dell’8,4% ed il valore che cala dell’1,6%.

Continuano le preoccupazioni per i danni che sia il caldo che le piogge arrecano a tutte le produzioni, al sud come al nord. Non si tratta di fenomeni sconosciuti ma i grafici dimostrano comunque che abbiamo passato un periodo eccezionale.

Le tensioni fra produzione e dettaglio continuano a tener banco. L’ultima iniziativa è quella di Coldiretti che chiede all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) di Cicatralà “una difesa nei confronti dei nuovi poteri forti dell’agroalimentare dove poche grandi piattaforme commerciali di acquisto della GDO fanno il bello ed il cattivo tempo”. Sulla base di questa tesi da decenni l’Unione Europea finanzia i produttori agricoli con ingenti somme senza ottenere risultati apprezzabili. E’ comunque vistosa l’assenza di iniziative promozionali anche se sono menzionate espressamente nelle linee guida dell’O.C.M..

La stessa corda tocca il sondaggio di Myfruit.it che si rivolge a una piattaforma varia di operatori e consumatori di ortofrutta. Alla domanda se davanti alla scelta fra pesche spagnole,  più belle, e pesche nostrane, più piccole, rispondono per il 63 percento a favore di quelle più belle. La propaganda ufficiale vorrebbe orientare i consumi verso produzioni autoctone ma i mezzi per lo più utilitaristici finora messi in campo non convincono chi deve fare l’ultima scelta in vista delle merci esposte nello scaffale.

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