“Caab è una piattaforma pubblica, che mira a generare valore sociale. Per questo, il premio Innovatori Responsabili è un riconoscimento così importante” ha affermato il presidente, Marco Marcatili al ritiro del premio, assegnato da Regione Emilia-Romagna alla Fondazione Golinelli.
Si è svolto in un luogo significativo quanto a rapporti tra impresa, innovazione e responsabilità come la Fondazione Golinelli, la premiazione di Innovatori Responsabili 2023 che ha visto il Centro AgroAlimentare di Bologna aggiudicarsi il premio per il contributo alla transizione ecologica (Premio Innovatori Responsabili 2023 Cer – Comunità energetiche rinnovabili), consegnato stamattina, presso Fondazione Golinelli, dall’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Colla. A ritirare il premio il presidente di Caab, Marco Marcatili, accompagnato dal direttore di mercato, Duccio Caccioni e da Reihaneh Eshraghi, business developer supervisor del Centro. “Caab è una piattaforma pubblica, che ambisce a massimizzare non gli utili, ma le utilità a vantaggio dei cittadini. Garantire la qualità e la sicurezza alimentare è la nostra prima missione, insieme alla promozione del fresco. La sostenibilità è il metodo che ci siamo dati” ha spiegato Marcatili. “Caab – ha continuato il presidente – è il punto di incontro tra territorio e filiere nazionali e internazionali del valore. Nella galleria di mercato si incontrano le eccellenze locali dell’ortofrutta e la logistica che permette di valorizzare il meglio delle nostre produzioni nel Paese e nel mondo”.
Logistica sostenibile
L’area mercatale di Caab, infatti, dove operano grossisti e produttori dell’ortofrutta, permette lo smistamento di 240mila tonnellate di prodotto ogni anno, per un fatturato complessivo di 400 milioni di euro. Proprio sulla logistica verte il progetto che ha ottenuto il premio Innovatori Responsabili. “Intendiamo dare vita a un Food Urban Hub: un centro per la logistica alimentare sostenibile per servire l’area metropolitana, basato sull’utilizzo di mezzi elettrici leggeri, ricaricati con energia pulita, che permettano agli alimenti smistati al Caab di raggiungere la città senza inquinare” ha affermato Caccioni. Il progetto premiato da Regione Emilia- Romagna include anche l’ampliamento dell’attuale parco fotovoltaico, che copre il tetto dell’area mercatale di Caab. “Quello della sostenibilità energetica, è un percorso che per Caab si avvia nel 2012, quello che ci ha portato all’installazione di un impianto che ad oggi produce circa 12 megawatt e che grazie anche ai fondi del Pnrr, che Caab si è aggiudicato, vorremmo arrivasse fino a 20 megawatt”, ha spiegato Caccioni.
Non solo: “Con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza intendiamo anche implementare un biodigestore, che trasformerà in energia le eccedenze alimentari del Centro, già ridotte al minime dai progetti di solidarietà attivi al Caab che permettono ai prodotti invenduti di raggiungere le famiglie bisognose sul territorio”, ha concluso Marcatili.
Le iniziative sul fronte energetico riguardano da vicino la strategia di sviluppo di Caab, nel segno della condivisione e della responsabilità: “a partire dai nuovi impianti vorremmo dare vita a una comunità energetica che possa costituire una occasione per far fare un passo in più al nostro modello di sostenibilità energetica – ha spiegato Marcatili – non più solo autoproduzione e autoconsumo di energia pulita, ma produzione e consumo condiviso. Caab, infatti, è una realtà d’impresa intrinsecamente comunitaria: azionista pubblico e partners privati, aziende d’eccellenza nel mondo ortofrutta che hanno scelto di lavorare al Caab e alle quali mettiamo a disposizione spazi, tecnologia e capacità di coordinamento e con le quali siamo abituati a condividere obiettivi e priorità”.
L’importanza delle relazioni è centrale per i progettiù di sostenibilità del Caab, si è soffermato il presidente: “Il Centro AgroAlimentare di Bologna si concepisce come un ecosistema – piattaforma e aziende – cui si aggiungono i nostri stakeholders di territorio, le comunità e i cittadini in primis. Quando ci proponiamo come Hub del cibo a Bologna, a disposizione del territorio regionale, lo facciamo come ecosistema capace di attivare collaborazioni costruttive tra tutti i
partners”.
Fonte: Caab