Si produce la frutta, ma ora anche l'energia e si riducono le emissioni nei frutteti. La frontiera multifunzionale dell'imprenditore agricolo offre più beni alla comunità. Oltre i primi due fattori produttivi, primario ed energetico, l'agricoltore svolte un ruolo sempre più importante: quello ecologico relativo alla mitigazione del surriscaldamento del pianeta.
Tema al centro delle azioni del Gruppo operativo Fruttifico: “Frutticoltura Finalizzata Impronta Carbonio Organico”. Una squadra finanziata dai fondi dei programmi europei che vede insieme enti di ricerca (Crpv, I.Ter e Unibo) e cinque aziende agricole che conferiscono nei principali organismi di produzione del settore frutticolo emiliano-romagnolo. Parliamo di Apofruit Italia, Agrintesa e Granfrutta Zani.
Obiettivo: salvare il clima
L'obiettivo generale è dare il proprio contributo e secondo le proprie possibilità alla mitigazione del surriscaldamento creato dai cambiamenti climatici. Nello specifico ricercatori ed imprenditori condividono l’obiettivo di avviare un monitoraggio dell’impronta carbonica del settore frutticolo in riferimento alla capacità del suolo di sequestrare carbonio organico. Un tema di cui si parla tanto in mare, ma possibile anche sul fronte terra. Come? Si tratta di un meccanismo che si basa sulla capacità dei sistemi agricoli di sottrarre carbonio dall’atmosfera per periodi più o meno lunghi, sequestrandolo sotto forma di biomasse vegetali e/sostanza organica del suolo.
Lo studio nelle aziende
C'è la possibilità di catturare e sequestrare le sostanze che alterano il clima, ma la tecnologica deve essere affinata. Questo il motivo dello studio che coinvolge aziende diverse: “Le aziende partner, oltre a essere collocate in ambienti pedologici differenti rappresentano anche le diverse tipologie di produzione del settore frutticolo: produzione integrata, biologica e biodinamica“. In altri termini c'è da capire il differente contributo che può essere dato dalla differente tipologia di conduzione aziendale.
Un altro meccanismo è legato a pratiche agricole attente al mantenimento della sostanza organica e alla riduzione degli apporti di concimi azotati. In questo caso si riducono anche le emissioni. La ricerca mira a definire l’impatto ambientale derivante dalla coltivazione di alcune specie frutticole. Per individuare e quantificare le pratiche agricole che mitigano le emissioni di gas serra e definire e condividere appropriate linee guida di gestione agronomica del frutteto. In altre parole come sequestrare il carbonio in funzione delle specie di frutta coltivate.