Un consumatore preoccupato però attento a tutte le dimensioni dell'acquisto, così da preferire alla convenienza del primo prezzo la convenience dell'acquisto sostenibile economicamente ma pure rispetto ai benefici per la salute sua, dei suoi cari e dell'ambiente in cui vive. Questa la logica individuata dalla ricerca consumer di SGMarketing, che ha coinvolto 1.000 responsabili acquisto, presentata alla tavola rotonda organizzata da myfruit.it e condotta dalla direttrice Raffaella Quadretti. Evento di confronto a cui hanno dato il loro contributo Alessandra Manzato (group category manager Conad), Rossana Pinto (senior brand manager Coop Italia), Gerhard Eberhofer (product manager bio di Vip) e Massimiliano Ceccarini (general manager Sipo ed esclusivista Bimi).
Distribuzione e produttori uniti nella tavola rotonda
Il format ha visto insieme due produttori e due rappresentanti della distribuzione che si sono confrontati su tre aree tematiche: convenienza e promozioni, sostenibilità e stagionalità, comunicazione. Nella sua presentazione Salvo Garipoli, direttore di SGMarketing, ha sottolineato la maturità del consumatore che in questo periodo storico è molto attento al prezzo e alle diverse quotazioni “ma non genera più spreco e la convenienza è all’inglese con il prezzo legato al salutismo, al benessere, ma anche alla sostenibilità. E resta molto forte l'attenzione verso l’origine italiana”.
C'è spazio di lavoro su stagionalità e origine ovvero “luoghi di produzione e zone vocate”. Il consumatore cerca “informazioni addizionali che bisogna rendere masticabili. In particolare i modi di produzione che interessano gli over 55”. Senza dimenticare i “benefici nutrizionali dati dall’ortofrutta ed è necessario puntare sulle caratteristiche organolettiche e sulle modalità di consumo”.
E dove si vogliono prendere queste informazioni? Secondo la ricerca sulla confezione che svetta al 66%, al secondo posto l’espositore (45%), poi in reparto (31%), seguono la nuova comunicazione con il digitale in prima posizione ma ha un ruolo significativo anche l’addetto alle vendite”. Il futuro è convenience, ominicanalità e ben-essere.
Coop risponde raddoppiando l'assortimento
Rossana Pinto di Coop ha sottolineato la stretta relazione tra aumento dell'inflazione e calo delle vendite, quasi un'equazione matematica: un punto in salita per la prima e mezzo punto in discesa per le altre. Come rispondere? “Azione su due aree: convenienza verso prodotti di primo prezzo e convenience per prodotti che strizzano l’occhio alle nuove tendenze di consumo. La sostenibilità è declinata non solo sull'oggi, ma pure sul futuro, lo chiediamo ai nostri fornitori anche attraverso la tracciabilità che per noi è un dato scontato non più non valore aggiunto. Agiamo sul fronte del packaging, per esempio le insalate in buste compostabili. Non solo prodotto, ma tutto ciò che lo compone”.
L'inflazione non è un arretramento sull'assortimento, anzi Coop rilancia. Con forza: “Abbiamo attivato una rivoluzione. Passiamo da 2.500 a 5.000 referenze in un paio d’anni anche con nuovi fornitori a cui abbiamo chiesto di presentare proposte in termini di innovazione. L'obiettivo è aumentare la nostra quota di mercato”.
Conad cura la stagionalità e la sfida ad individuare prezzi bassi costanti
Alessandra Manzato, group category manager Conad: “Il cliente ha ancora bisogno di una rassicurazione quotidiana sul prodotto, rispetto ad altri settori dove sa cosa si aspetta nell’acquisto mentre nell’ortofrutta si cambia ogni giorno”. Sul lato promozioni? “Il taglio prezzo a volantino è una leva che genera attenzione, ma in ortofrutta è difficile pianificare la promozione perché il volantino si crea due mesi prima e questo è rischioso con prodotti che possono avere performances e disponibilità diverse. Quindi puntiamo su più promozioni nel reparto non veicolate sul volantino”.
Conad ha la sua offerta di prodotti bassi e fissi: con prezzo costante nel tempo. “In ortofrutta è difficile individuare delle referenze con prezzi uguali per tre-quattro mesi. Ma stiamo cercando di lavorare con i fornitori su questo tema”. Un punto di forza è l'attenzione alla stagionalità: “Offre convenienza/convenience e permette di valorizzare i piccoli produttori, ma la stagionalità non è un tema finito soprattutto con i cambiamenti climatici. Pensiamo quest'anno alla campagna degli agrumi partita in ritardo. La stagionalità è sempre più variabile”. Un'iniziativa interessante è quella di dedicare spazio nel magazine aziendale, un milione di copie distribuite, ai prodotti eroi. Il primo sarà il limone della Costa di Amalfi.
L'inflazione in quota con le mele Vip Val Venosta e il biologico è già sostenibilità
Gerhard Eberhofer sull'ambito sostenibilità sottolinea: “Siamo conosciuti come fornitori di eccellenza con le mele bio e il biologico è già una scelta sostenibile. Da 500 a 1.000 metri di altitudine c'è un microclima che aiuta la produzione sostenibile. Inoltre gestiamo i nostri prodotti con molta professionalità”.
Interessante la comunicazione: “Noi mettiamo il nome del produttore e con il QR si entra nel suo singolo sito dove si conosce lui, la famiglia, le varietà che coltiva, il gusto delle sue mele. Con il progetto Biography vogliamo offrire ai partner della Gdo questo servizio. Puntiamo anche su varietà nuove e bisogna comunicarle, usiamo il totem: trova la mela giusta per te”. Stretto il legame con la Gdo. “In Vip riteniamo essenziale la collaborazione con la grande distribuzione. Noi cresciamo insieme ai nostri clienti, le insegne della Gdo. La nostra crescita va di pari passo con la loro. Si tratta di una strategia win-win: si vince insieme”.
E si punta al top: “ Alla base della nostra strategia sul biologico è la profonda competenza in materia di coltivazione, lavorazione, vendita e marketing, che ci deriva dai lunghi anni di esperienza e dalla volontà di migliorare e innovare sempre. Vogliamo essere i migliori, in termini non solo di qualità del prodotto, ma anche di servizio”.
Il Bimi l'ortaggio anti spreco
Conosciuto all'estero arriva anche in Italia il Bimi. Una storia di successo, quinta referenza più venduta in Gran Bretagna, che si vuole affermare in Italia. Lo ha presentato Massimiliano Ceccarini, esclusivista per il nostro Paese: “Ci piace questa sfida basata sull'innovazione. Si tratta di un incrocio tra cavolo cinese e cavolo broccolo ma che ricorda il gusto dell'asparago. Un superfood con proprietà nutritive più alte del cavolo”.
E la sostenibilità? “Tempi di cottura svelti, facile da usare, non rilascia odore durante la cottura tutto edibile sia cotto sia crudo e adatto a un pubblico di chi ha poco tempo”. Insomma, non si butta via niente e si rispamia energia grazie ai ridotti tempi di cottura.