Ioppì è un esempio riuscito di aggregazione e organizzazione di piccole e medie aziende agricole della Sicilia orientale. “L’Organizzazione di produttori (Op) è nata nel 2016 a Vittoria (Ragusa) dalla unione della Cooperativa Contrade con la Gold Green proprio per permettere alle piccole e grandi aziende di fare rete ed essere competitive grazie a un lavoro sinergico – ricorda Roberta Tardera, responsabile comunicazione e marketing – Oggi siamo 120 produttori, specializzati nella produzione di ortaggi in coltura protetta; la punta di diamante della nostra offerta è il pomodoro a bacca piccola (tipologia ciliegino, datterino, miniplum), il liscio tondo e il cuore di bue. Ma anche la melanzana lunga, tonda, viola, striata, le zucchine e i peperoni”.
L’approccio innovativo
“Come si sa, le Op nascono per diffondere le buone pratiche agricole e i sistemi virtuosi e noi cercavamo una soluzione per monitorare tutte le aziende associate, dislocate lungo la fascia costiera del Ragusano, da Santa Croce fino a Marina di Acate. In particolare, ci interessava il monitoraggio puntuale del ciclo produttivo, con indicazione dei trattamenti fitoterapici e delle epoche di trapianto – continua la manager siciliana – Grazie ai nostri tecnici, esperti e aperti al digitale, abbiamo individuato il “QdC – Quaderno di Campagna“, un software che ci permette di tracciare tutto quello che fanno le 120 aziende”.
Tracciabilità e rintracciabilità restano parole chiave per la valorizzazione del prodotto. “Grazie alla geolocalizzazione delle nostre aziende, il Quaderno di Campagna permette una maggiore trasparenza e la disponibilità in tempo reale dei dati relativi allo stadio di maturazione, ai volumi, ma anche le informazioni sull’utilizzo, per esempio, degli agrofarmaci utilizzati per la lotta integrata contro le avversità”, aggiunge Tardera.
Il tema della sostenibilità è da sempre centrale per Ioppì che mira al corretto impiego degli agrofarmaci per la salvaguardia degli operatori e dell'ambiente, oltre che dei consumatori finali.
Si parte dal campo per il posizionamento a scaffale
“In un certo senso il Qdc – Quaderno di Campagna chiude un cerchio. Il cerchio che porta il prodotto dal campo allo scaffale – osserva Roberta Tardera – Raccogliamo infatti tutte le informazioni su prodotti e trattamenti, azienda per azienda, così da potere indirizzare ogni lotto al mercato più indicato, in Italia e all’estero. Ma la conoscenza e l’analisi dei dati, e dei costi, consentono anche una programmazione più attenta. E sono utili per le certificazioni”.
“In generale – conclude Roberta Tardera – possiamo dire che il Qdc – Quaderno di Campagna permette di raccogliere i dati in modo tempestivo, facilita il passaggio delle informazioni e, aspetto non trascurabile, riduce sensibilmente i tempi per l’adempimento degli obblighi normativi. La parte burocratica che tanto vincola le Op. Senza dimenticare che, in tempi di Covid-19, il supporto tecnico da remoto ha garantito l’assistenza e il servizio alle aziende associate. Tutti fattori che contribuiscono a rendere una realtà affidabile anche agli occhi della Gdo”.