La comunicazione è spostata sulla sostenibilità e tra le parole a maggior frequenza ci sono lotta allo spreco, risparmio, rinnovabili, sicurezza alimentare, accessibilità. Questa la grammatica dominante alla 37esima conferenza mondiale del Wuwm (World union of wholesale markets), l'Unione mondiale dei mercati all'ingrosso. Mercati sostenibili, ma pure digitali per governare al meglio la complessità del fenomeno della distribuzione alimentare. Soprattutto per affrontare un mercato mondiale sempre più dominato da pochi e potentissimi imperi economici: “Dobbiamo sviluppare il marketplace perché non possiamo lasciare questo mondo solo ad alcune multinazionali“. Parole chiare quelle di Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati.
Il futuro è del mercato all'ingrosso
Oggi a Firenze – l'evento è stato organizzato da Mercafir, in collaborazione con Italmercati – si è fatto il punto sulla distribuzione alimentare mondiale. Nel 2050 nel pianeta si conteranno circa 9,8 miliardi di abitanti e il 70% vivrà nelle città. Lontani dai campi, tutti vicini ai centri ortofrutticoli che già oggi servono il 90% dei mercati locali e 3 miliardi di persone. Nodi centrali, come si è visto durante la pandemia, come ha sottolineato nel suo intervento (da remoto) Qu Dongyu, direttore generale della FAO. Ecco le sue parole: “Il mercato all'ingrosso è il luogo in cui si svolge l'azione più importante della filiera alimentare e può cambiare il modello di business, è la forza trainante per cambiare il settore agroalimentare: i mercati sono la pietra miliare del settore alimentare anche per consegnare alle popolazioni locali e lontane un'alimentazione sana e nutriente”.
Il direttore della FAO indica la strada dell' e-commerce
La vicinanza dei mercati ai consumatori e la loro complessa ma efficace organizzazione logistica non bastano. Serve sviluppare l'infrastruttura digitale, organizzare e aumentare le connessioni. Lo sottolinea il direttore della FAO. “E dal vostro settore – ha spiegato Dongyu – che si stabilisce la distribuzione equa degli alimenti. Le aziende agricole sono vicine alle città ma c'è bisogno di valorizzarle con infrastrutture, digitalizzazione, nuove tecnologiche. Con nuovi canali di marketing, per esempio quello elettronico. Se il mercato all'ingrosso si ammoderna per primo può offrire un servizio adeguato anche ai consumatori. La pandemia ha messo a nudo la necessità di rafforzare l'interno sistema“.
La modernizzazione con i fondi Pnrr, parola del ministro Patuanelli
Il presidente Pallottini ha voluto sottolineare come i mercati siano ben presenti nel Pnrr (il piano con i progetti finanziati dalle risorse europee della Next Generation): “Siamo entrati dalla porta principale e con una presenza rilevante”. Lo chiarisce con un testo, non era presente, il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. “Il PNRR italiano ha riservato una parte speciale ai mercati all'ingrosso nel quadro più ampio dei progetti rivolti alla logistica. E' il riconoscimento del loro prezioso ruolo, non solo nella distribuzione di prodotti freschi, ma anche come hub di collegamento tra centri urbani e mercati esteri, tra produttori, trasformatori e consumatori. Occorre procedere nella riorganizzazione della logistica e nella digitalizzazione delle aree rurali“. Transizione ecologica e digitale, questo il verbo.
Andrea Segrè: “Più che corta, filiera colta”
Nel suo intervento Andrea Segrè, presidente del Centro Agroalimentare di Bologna, ha illustrato le diverse funzioni dei mercati, oltre quella economica. “Non sono fan della filiera corta, ma sia almeno colta. Pensiamo agli interventi da fare nella logistica”. C'è da curare l'ultimo miglio con veicoli a basso impatto ambientale. Sul capitolo spreco: “Le perdite più grosse sono nella Gdo, non dobbiamo fare la guerra, ma trovare nuova alleanza. Abbiamo tanto da fare sulla Dieta Mediterranea, l'indice che la misura va da 0 a 24 e noi in Italia siamo a 12. In Campania dove è stata scoperta si ha il più alto livello di sovrappeso pre-adolescenziale“. C'è tanto da fare per curare la malnutrizione “sia in difetto, sia in eccesso”. I mercati svolgono un ruolo educativo: “Frutta nelle scuole è un progetto da 27 milioni di euro, ma è possibile che i mercati non siano coinvolti? Non solo per le forniture, ma anche per l'educazione alimentare”.
Modernizzare i mercati, il caso Firenze
Nella conferenza si sono toccati temi alti e globali, ma si è concessa attenzione pure alle esigenze locali. A iniziare da quelle dei padroni di casa: “Noi abbiamo una struttura pensata negli anni 70 e realizzata negli anni 80 – ha detto Giacomo Lucibello, presidente Mercafir – che oggi tiene grazie al lavoro costante e alla manutenzione straordinaria ma ha bisogno di essere riqualificata per dare un'impronta più all'avanguardia e più contemporanea”. Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella è intervenuto sul tema: “Mercafir ha dimostrato di essere un asset centrale dell'economia della nostra città. Siamo già al lavoro con tutti i soci pubblici e anche con il presidente Lucibello per un progetto che veda la Mercafir come un polo sempre più centrale nella dinamica fiorentina e toscana di mercato all'ingrosso ma anche un polo tecnologico e logistico che possa essere di servizio per le imprese e per le famiglie“. Tradotto: ci sono cantieri da aprire. E ci si prepara al G20 dell’agricoltura che si terrà a settembre a Firenze . Una vetrina internazionale prestigiosa per la filiera agroalimentare italiana.
I mercati ne vogliono essere protagonisti e il presidente Pallottini ha ricordato i numeri: “Noi rappresentiamo circa 10 miliardi di fatturato nella distribuzione e nel commercio del prodotto fresco. Più della metà dell'ortofrutta passa nei mercati come più di un terzo dei prodotti ittici. Abbiamo un ruolo fondamentale in certe filiere, siamo il motore di questo sviluppo”.