09 dicembre 2013

Il futuro dell’agroalimentare italiano di qualità è F.I.CO.

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Un affollatissimo Auditorium Marco Biagi di Bologna, venerdì 6 dicembre, ha ospitato l’attesa presentazione ufficiale di F.I.CO. – Fabbrica Italiana COntadina, svelando al tempo stesso i nomi dei molti investitori privati, appartenenti sia al mondo finanziario che a quello cooperativo e associativo, che parteciperanno a questo ambizioso progetto. Sono passati solo 15 mesi da quando, nel settembre 2012, al CAAB si iniziò a parlare di un parco tematico dedicato all’agroalimentare. In poco più di un anno l’idea è stata quindi sviluppata, cesellata, e ora si appresta alla sua concreta realizzazione.

La Fabbrica Italiana COntadina ha due importanti padri spirituali: Pellegrino Artusi, gastronomo e autore di La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, e Renato Zangheri, sindaco di Bologna dal 1970 al 1983 che ebbe l’intuizione dei cosiddetti “Orti pubblici” in un momento storico nel quale la sensibilità collettiva era rivolta maggiormente ai temi della produttività e dell’industrializzazione. Ma cosa vuole essere esattamente il FI.CO? Una struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare italiano, attraverso la ricostruzione delle principali filiere produttive. Avrà, quindi, specifiche aree dedicate a coltivazione, produzione, vendita e ristorazione. Sarà un nuovo modo di concepire il cibo, con il made in Italy in primo piano per attrarre i turisti (stimati sei milioni di visitatori all’anno) attraverso le tipicità italiane, romagnole ed emiliane in particolare, per esaltare e “curare” i cittadini sia di Bologna che di tutto lo stivale.

La paternità del nome F.I.CO. è di Oscar Farinetti, una garanzia di successo quando si parla di agroalimentare. La mente creativa è invece quella di Alessandro Bonfiglioli, CEO del CAAB. A questa si aggiunge poi la sapienza e la lungimiranza di Andrea Segrè, già creatore del Last Minute Market, presidente del CAAB, con il supporto del Comune di Bologna, di enti ed associazioni e di investitori privati, primo fra tutti Eataly.

Sebbene alcuni giornali abbiano ribattezzato F.I.CO. come la nuova “Disneyworld del cibo”, indotti in errore dalla presenza di Eatalyworld di Oscar Farinetti, in realtà si tratta di qualcosa di diverso. Oltre al divertimento, infatti, c’è l’aspetto didattico, la consapevolezza di ciò che si mangerà, il contatto diretto con i prodotti coltivati negli orti, eventi, workshop. Un centro agroalimentare in continuo movimento che, sperano i creatori e gli investitori, beneficerà di EXPO 2015. La Fabbrica Italiana COntadina, infatti, sarà inaugurata nell'autunno del 2015, in concomitanza con l’ultima parte dell’EXPO. Il Comune di Bologna ha siglato un importante accordo col comune di Milano dando vita ad EXBO, un progetto di avvicinamento all’EXPO per valorizzare gli eccellenti prodotti bolognesi e cogliere l’onda lunga dell’esposizione mondiale che si svolgerà a Milano, a solo un’ora di treno dalla città delle “Due Torri”.

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